13 Febbraio 2007, h. 11:01

Confartigianato in India esplora opportunità di cooperazione tra piccole imprese Una delegazione confederale, guidata dal Vicepresidente Rizzi, partecipa alla missione del Governo italiano nel Paese asiatico

Una delegazione di Confartigianato, guidata dal Vicepresidente GiovanMaria Rizzi, ha incontrato ieri, a Calcutta, alla presenza del Ministro del Commercio Internazionale Emma Bonino, il Ministro della piccola impresa della regione indiana del West Bengale, Marabendra Mukherjee, e una delegazione composta dai presidenti delle locali associazioni del tessile, in particolare del settore della seta, e dell’oreficeria.

Durante l’incontro  – che si è svolto nell’ambito della missione del Governo italiano in India cui partecipano Confartigianato e Cna – gli esponenti indiani si sono detti estremamente interessati ad avviare progetti di internazionalizzazione con l’Italia e il Vicepresidente Rizzi, d’accordo con il Ministro Bonino, li ha invitati in Italia per mettere a punto tali iniziative.

Nel corso dell’incontro – al quale hanno partecipato anche rappresentanti di Sace, Simest, Unioncamere e ICE – è stata riconosciuta l’importanza della cooperazione internazionale tra micro imprese che può integrarsi con quella tra aziende più strutturate.

L’India è un mercato strategico che sta muovendo passi da gigante, ma sono ancora poche le imprese che hanno avuto la lungimiranza di iniziare ad investire nel Paese asiatico, anche a causa delle barriere commerciali all’ingresso.

Tuttavia, le opportunità esistenti in settori quali l’agroalimentare, la meccanica, la moda e l’oreficeria non possono limitarsi agli scambi commerciali, ma devono necessariamente evolvere verso forme più avanzate di internazionalizzazione in materia di tecnologie e joint-venture.

A tale proposito, Confartigianato e Cna hanno presentato al Ministro della piccola impresa del West Bengale due ipotesi progettuali che potrebbero rientrare nel programma straordinario di promozione del Made in Italy.

La prima potrebbe riguardare forme di partnership tra distretti italiani e indiani sulla base delle diverse specializzazioni produttive, al fine di promuovere la collaborazione industriale e commerciale. Attraverso il coinvolgimento delle università dei due Paesi, si favorirebbe il rapporto fra mondo imprenditoriale e accademico per trasferire conoscenze e tecnologie finalizzate alla creazione di joint-venture.

Tra i possibili esempi di collaborazione e gemellaggio: le imprese delle Marche, Umbria e Lazio con la regione di Mumbai per quanto riguarda la subfornitura meccanica e l’automazione; le aziende della Toscana con la regione di Bangalore per quanto riguarda l’Information Communication Techonology, il meccanotessile e le macchine per le calzature; le imprese dell’Emilia Romagna con la regione di Madras (Chennai) per i settori biomedicale, packaging, agroindustria.

Inoltre, attraverso il coinvolgimento degli atenei, sarebbe possibile individuare nuovi percorsi di innovazione, grazie alla creazione di un team-work multidisciplinare composto da rappresentanti del mondo delle imprese e delle università di entrambi i Paesi al fine di confrontare e diffondere le diverse prassi di trasferimento tecnologico.

Tra i progetti di collaborazione ipotizzati da Confartigianato e Cna vi è anche l’assistenza tecnica alle Associazioni indiane della piccola impresa per trasferire le migliori pratiche di associazionismo europeo di servizi alle imprese.

Infatti, il nuovo modello di sviluppo indiano, basato sulla riqualificazione delle aree rurali attraverso il sostegno a forme di artigianato organizzato, ben si presta al potenziamento delle associazioni di rappresentanza, che in Italia e in Europa hanno svolto un ruolo primario nel processo di industrializzazione dei territori. A tale proposito, il progetto, già realizzato in altri contesti internazionali, consiste nel sostegno alla creazione di centri di servizi specializzati alle imprese più piccole, come ad esempio il credito, al fine di favorire la nascita, lo sviluppo e l’aggregazione delle aziende.

Del resto, Confartigianato e Cna sono dal 1999 partner tecnici dell’ILO nei progetti di assistenza tecnica nel settore del credito e mettono a disposizione questa loro provata esperienza internazionale.

La missione di Confartigianato in India proseguirà con altri incontri con rappresentanti delle istituzioni locali e con gli operatori economici.

L’export dell’Italia verso l’India è pari a 1.661 milioni di € nel 2005, con un tasso di crescita medio annuo nell’ultimo triennio del 17,1%. Verso l’India esportano 8.745 operatori, con un valore medio di esportazioni per operatore di 189.000 €.

Un terzo delle esportazioni italiane viene realizzato con Macchine per le industrie tessili, dell’abbigliamento e del cuoio (8,9% dell’export italiano verso l’India), Altre macchine per impieghi speciali (8,3%), Strumenti ed apparecchi di misurazione e prova (5,0%), Altri prodotti chimici di base organici (4,1%), Macchine utensili per la metallurgia (3,4%) e Altre macchine utensili (3,1%).

Poco più della metà delle esportazioni di prodotti manufatti (51,5%) viene generata in nove province, tra cui spicca l’incidenza di Milano con il 20,3% dell’export. Seguono Bologna (5,9%), Bergamo (5,3%), Vicenza (4,7%), Torino (4,3%), Varese (3,1%), Pavia (2,7%), Padova (2,7%), Genova (2,6%). Complessivamente 22 province contribuiscono per i tre quarti dell’export di prodotti manufatti verso l’India.

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