18 Maggio 2007, h. 16:49

CONCERTAZIONE Delusione di Confartigianato, Cna e Casartigiani: “Il Ministro Damiano ‘dimentica’ la contrattazione territoriale di secondo livello dell’artigianato”

“Il Ministro del Lavoro continua a ‘dimenticare’ l’importante esperienza espressa dall’artigianato con la contrattazione territoriale di secondo livello, che riguarda oltre 1 milione di lavoratori dipendenti e che ha dato vita ad un articolato sistema di bilateralità territoriale, garantendo la  coesione sociale e migliori condizioni per i lavoratori”.

Con questo commento i rappresentanti delle Confederazioni artigiane Confartigianato, Cna e Casartigiani esprimono delusione al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra Governo e parti sociali sui temi della produttività e dello sviluppo.

“Non comprendiamo – sottolineano Confartigianato, Cna e Casartigiani – perché il Ministro Damiano, nel sostenere la necessità di un sostegno dello Stato alla contrattazione di secondo livello, ponga l’accento soltanto sulla contrattazione aziendale”.

“Il salario di secondo livello – aggiungono le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi – rappresenta uno strumento fondamentale per liberare risorse, consentire il recupero di produttività delle imprese e incrementare i salari reali dei lavoratori”.

“Per potenziare lo sviluppo della contrattazione di secondo livello, è necessario apportare modifiche alla normativa vigente attraverso la semplificazione delle modalità di accesso alle agevolazioni e l’individuazione di nuove forme di defiscalizzazione”.

Inoltre, Confartigianato, Cna e Casartigiani sottolineano ”l’importanza del lavoro straordinario quale strumento a disposizione delle imprese per conseguire una gestione flessibile della forza lavoro in presenza di incrementi dell’attività produttiva e per accrescere le retribuzioni. Per queste ragioni, è indispensabile modificare l’attuale disciplina affinché il ricorso alle ore di straordinario non sia ostacolato da un regime contributivo/fiscale eccessivamente oneroso per le imprese e per i lavoratori”.

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