31 Maggio 2007, h. 12:22

Revisori auto in stato di agitazione Da oggi aumenta il costo delle revisioni auto. Ma incassa lo Stato, non le imprese che fanno la revisione

I 4.000 Centri di Revisione privati di auto e moto rappresentati da ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione sono sul piede di guerra e annunciano la mobilitazione della categoria contro gli aumenti, in vigore da oggi, dei diritti da corrispondere alla Motorizzazione Civile per le revisioni di auto e moto.

ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione considerano inaccettabile non essere state informate circa gli aumenti. In tal modo, i Centri di Revisione, che per ottimizzare il servizio reso al consumatore provvedono ad effettuare preventivamente i versamenti, si trovano oggi a doverli integrare versando di tasca propria le spese postali.

Inoltre, le due Associazioni ritengono altrettanto inaccettabile che ai 135 milioni di euro già incassati dall’Erario solo per questi “diritti”, si aggiungano ora altri 18 milioni annui, mentre i Centri di revisione privati sono ancora in attesa di vedere adeguata la tariffa ferma dal 1999.

Secondo ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione “abbiamo la tariffa per le revisioni più bassa in Europa, ma di contro abbiamo, sempre in Europa, la cifra più alta percepita dall’Erario che senza investire alcuna risorsa, ricava dalle operazioni di revisione, tra diritti ed imposte, il 60% dell’importo pagato dai cittadini. Lasciando il resto ai revisori auto che invece hanno investito e operano tutti giorni per offrire all’utenza un servizio che lo Stato non è in grado di garantire”.

“L’aumento della tariffa per remunerare l’attività dei revisori auto – spiegano ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione – è bloccato dal Consiglio di Stato e finora non ha avuto esito il confronto con le istituzioni per ottenere un giusto compenso per le operazioni di revisione che copra gli aumenti dell’inflazione reale, dei costi di gestione e di personale, dell’acquisto obbligatorio di nuove attrezzature e sistemi, a volte inutili, introdotti senza che nessuno si sia preoccupato di valutarne le ricadute economiche a carico degli operatori”.

Le due Associazioni hanno ripetutamente ed invano chiesto al Ministero competente l’istituzione di un tavolo di lavoro per la qualificazione del settore con l’obiettivo di erogare al cittadino un servizio migliore ed emarginare i soggetti che non rispettano le regole.

In presenza di questa situazione, le stesse Organizzazioni invitano i propri iscritti “a tutelare le proprie imprese continuando a rendere al cittadino il servizio richiesto ma cercando, nel rispetto delle norme, di ottimizzare le operazioni di revisione rispetto all’effettivo compenso percepito, compenso che copre al massimo 10 minuti del loro tempo, comprese anche tutte le operazioni amministrative legate alla revisione”.

In mancanza di rapide risposte da parte delle Istituzioni, ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione comunicheranno altre iniziative di protesta a sostegno delle rivendicazioni dei revisori auto.

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