5 Settembre 2007, h. 00:00

Gli artigiani al fianco dell’arte

Gli italiani sono un popolo di eroi, di santi e di artisti, che ora si riscoprono artigiani. Questo verrebbe da pensare dopo il rinnovato sostegno offerto da Confartigianato alla causa della Fondazione CittàItalia, un impegno che nel 2006 ha permesso di raccogliere fondi per un totale di circa 70.000 euro, utili per recuperare e restaurare quattro opere artistiche proposte dalle Associazioni territoriali di Bologna, Prato e Viterbo. L’Italia, ma questa non è una novità, può farsi vanto di un patrimonio artistico senza eguali nel mondo, ma nel 2006 ha investito nella cultura, ed è questa probabilmente la sorpresa, 1.860 milioni di euro, a fronte degli oltre 8.000 milioni di euro spesi da Francia e Germania nello stesso periodo, stando ad una rilevazione del Touring Club. Da qui appare evidente l’importanza degli investitori privati, grazie ai quali possono essere recuperate e valorizzate anche delle opere minori, traini per il turismo locale. Per questo motivo Confartigianato, che al tempo stesso vuole riproporre all’opinione pubblica l’importante apporto offerto dagli artigiani al mondo dell’arte, ha deciso di continuare ad abbracciare la missione della Fondazione CittàItalia. Nel 2006 il comitato scientifico che presiede la Fondazione ha scelto quattro opere artistiche segnalate dalle Associazioni territoriali, che ora sono tornate nelle botteghe artigiane dei restauratori per essere riportate alla bellezza e al fascino originali. Un impegno importante, concreto ed efficace quello offerto dalla Confederazione, confermato anche dalle parole di Ledo Prato, Segretario Generale della Fondazione. “La collaborazione tra noi e Confartigianato, a livello nazionale e locale, ha dato luogo a due importanti risultati. Da una parte ha fatto emergere l’impegno, la disponibilità e le competenze professionali degli artigiani soci a favore della tutela e della conservazione del patrimonio culturale con il ricorso a forme originali di partecipazione e di raccolta fondi. Dall’altra ha consentito di salvare alcune opere d’arte a rischio sia nelle città medie e medio grandi, sia nei piccoli centri, spesso con il contributo professionale degli stessi artigiani”. Confartigianato Bologna – “Ester e Assuero” e “Giacobbe visitato dagli angeli”. “Abbiamo deciso di sposare gli obiettivi della Fondazione CittàItalia – spiega Agostino Benassi, Segretario dell’associazione di Bologna – per valorizzare e recuperare quell’incredibile patrimonio artistico frutto del lavoro artigiano. I pittori del ‘600 erano artigiani, ed ancora oggi l’apporto dato all’arte dalle nostre botteghe è fondamentale. Su tutto il territorio nazionale ci sono decine di migliaia di opere minori, ma non per questo meno importanti dal punto di vista artistico, che necessitano di un recupero e di una nuova valorizzazione”. Bologna si è mossa con convinzione individuando due opere, “Ester e Assuero” e “Giacobbe visitato dagli angeli”, conservati a Palazzo Malvezzi, sede della provincia. Quello stesso palazzo in cui dovrebbero essere scelte, per l’anno 2008, altre opere da riconsegnare all’antica bellezza. E’ ancora Benassi a sottolineare l’impegno nel recupero delle opere artistiche minori all’ombra delle due torri. “Queste due opere dovrebbero essere pronte per il marzo 2008 e, vista la buona riuscita della raccolta fondi prima e del restauro poi, è molto probabile che anche in futuro Bologna torni a muoversi per il recupero del proprio importante patrimonio artistico”. Confartigianato Viterbo – “Stendardo processionale della Santissima Trinità di Bassano Romano” “La nostra Associazione – ha detto il Presidente di Confartigianato Imprese di Viterbo, Stefano Signori – ha abbracciato fin da subito l’iniziativa che ci è stata proposta dalla Fondazione CittàItalia e che ci ha visto impegnati nella raccolta fondi da destinare ai beni storici del territorio. Un interesse che evidenzia la sensibilità degli artigiani e delle piccole e medie imprese verso la tutela del patrimonio artistico e che dovrebbe essere dell’intera collettività. Siamo partiti con lo Stendardo di Bassano Romano ma è nostra intenzione verificare se ci sono le possibilità per adottare altri beni della Provincia con l’obiettivo di coinvolgere anche ulteriori Enti e Istituzioni. Dall’altra parte, siamo convinti che, accanto al recupero, vada pianificata una politica che incentivi la salvaguardia e che guardi alla valorizzazione ed alla promozione dei beni storici del territorio”. Confartigianato Prato – “Polittico della Madonna col bambino e due angeli fra i santi” “Da tempo l’Associazione di Prato – sottolinea il Segretario Claudio Caponi – ha dato vita ad un piano di programmazione sociale e culturale che appoggi la missione confederale. Abbiamo creato una commissione che sostenga e promuova una serie di collaborazioni tra noi e diversi enti culturali per un sostegno a 360 gradi alla letteratura, alla musica e alle arti visive. Per questo motivo abbiamo subito recepito e condiviso la proposta della Fondazione CittàItalia, anche e soprattutto per valorizzare le capacità e le competenze dei restauratori pratesi, una tradizione storica che trova nella famiglia Piacenti una delle massime espressioni. Oltre ad aver organizzato la raccolta fondi per il recupero dell’opera – continua Caponi – abbiamo anche messo a disposizione le tecnologie dell’istituto radiologico di cui siamo soci per la diagnosi preventiva dell’opera. Dimostrando di poter unire la tradizione artigiana all’innovazione tecnologica”. Ed è proprio Daniele Piacenti, il restauratore che si è incaricato del recupero del Polittico di Andrea Di Giusto, a sottolineare la bontà dell’iniziativa. “In Italia, purtroppo, gli investimenti pubblici per la conservazione ed il recupero delle opere d’arte sono estremamente contenuti. Per questo le iniziative dei privati, come quella della Confederazione e della Fondazione CittàItalia, devono essere d’esempio, anche perché recuperando, conservando e valorizzando un’opera si invita il mondo a visitarla e ad ammirarla. Con tutto ciò che ne consegue in termini di turismo”. Soprattutto su un territorio come quello di Prato, che brilla per l’operosità e la produttività, meno per quanto riguarda la valorizzazione della propria ricchezza artistica. Infatti, come ci spiega Piacenti, “Andrea Di Giusto, l’autore del Polittico in questione, è poco studiato, ma è un pittore che ha lavorato con grandi maestri quali Paolo Uccello, Masaccio e Beato Angelico. Secondo me è quindi molto importante recuperare un’opera che mai in passato era stata al centro di un restauro così complesso”. Per questo, dopo la prima raccolta fondi, necessaria per finanziare il restauro delle strutture lignee, l’Associazione di Prato organizzerà presto un’asta di opere d’arte i cui proventi permetteranno di recuperarne anche lo splendore pittorico. Vista dunque l’ottima riuscita della scorsa edizione, anche per il 2008 la Confederazione ha deciso di sostenere il recupero di opere d’arte a rischio di conservazione. Ma soprattutto per continuare a valorizzare quell’enorme fucina di competenze, capacità e professionalità quali sono ancora oggi le botteghe artigiane.

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