26 Settembre 2007, h. 12:15

Sequestro dei laser per uso estetico Anna Parpagiolla, Confartigianato Estetica: “Assurdo obbligare milioni di donne ad andare dal medico per farsi depilare!”

Gli italiani rischiano di dover rinunciare ad alcuni trattamenti di bellezza. Oppure dovranno rivolgersi ai medici per eliminare i peli superflui. E le imprese di estetica rischiano di perdere il 30% del loro fatturato. Alcune Regioni, infatti, tra le quali il Veneto, hanno già attivato le procedure di sospensione dell’utilizzo dei laser e degli elettrodepilatori ad aghi nei centri estetici affidando tale compito alle aziende sanitarie locali, che procedono con sopralluoghi nei centri estetici ai quali viene notificato il divieto di utilizzo di tali apparecchiature in loro possesso.

L’allarme è lanciato da Confartigianato Estetica per una serie di iniziative di organismi istituzionali (Istituto Superiore di Sanità, Coordinamento interregionale in sanità e singole regioni, tra le quali il Veneto) riguardanti l’utilizzazione del laser e di altre apparecchiature per uso estetico.

“Condividiamo ogni iniziativa che introduca soluzioni tecnico-normative finalizzate al miglior livello di sicurezza degli apparecchi utilizzati in estetica nell’interesse dei consumatori e degli operatori – spiega la Presidente di Confartigianato Estetica Anna Parpagiolla. Ma preoccupa il fatto che, mentre da un lato l’iter di emanazione del decreto sull’uso di tali attrezzature sta facendo il suo corso sulla base di un percorso individuato dalla legge di settore, dall’altro si propongono e si assumono iniziative di tipo restrittivo”.

“Ci sembra – aggiunge la Presidente Parpagiolla – una modalità di intervento assolutamente illegittima: non basta una semplice comunicazione agli organismi di controllo (ASL) per contestare o proibire l’utilizzo delle apparecchiature elettromeccaniche ad uso estetico definite da una legge approvata dal Parlamento e che la nostra categoria utilizza da 17 anni, cioè dalla data di entrata in vigore della legge di settore la 1/90”.

Va ricordato che a livello nazionale il lavoro del gruppo tecnico, composto dai rappresentati del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero della Salute, dell’ISPESL, del Comitato Elettrotecnico Italiano, delle Associazioni nazionali di categoria del settore estetico, ha concluso un lavoro complesso e articolato giungendo a definire in modo unanime e condiviso le schede che riportano le caratteristiche tecnico-dinamiche e i meccanismi di regolazione, nonché le modalità di esercizio e di applicazione delle cautele d’uso di tutti gli apparecchi elettromeccanici per uso estetico allegati alla legge 1/90. Tra l’altro la Corte di Cassazione, Sezione penale, con sentenza del 20 giugno 2007, numero 34200/07 ha escluso dall’attività medica, fra le altre, la depilazione con aghi.

Le attività legate alla depilazione rappresentano una fetta consistente del lavoro delle estetiste italiane. In base ai dati di Confartigianato, la depilazione ha un valore pari al 30% del fatturato delle imprese di estetica che in Italia sono 15.000 e che muovono un giro di affari complessivo pari a 900 milioni di euro l’anno.

“Questa situazione – conclude Anna Parpagiolla – sta già danneggiando il nostro settore e quello dei produttori di questi macchinari  Infatti, su nostro suggerimento, le nostre aziende di estetica hanno sospeso in via cautelativa l’acquisto di apparecchiature appartenenti alla categoria dei laser estetici compresi quelli per epilazione-depilazione. Per uscire da questa situazione di incertezza, chiediamo con forza la pubblicazione del decreto ministeriale con quanto in esso già concordato”.

rss