18 Ottobre 2007, h. 08:27

Accordo Welfare Guerrini (Confartigianato): “Inalterati motivi per non firmarlo”

“Rimangono inalterati, e per alcuni aspetti addirittura si aggravano, i motivi che finora ci hanno impedito di sottoscrivere il Protocollo sul Welfare”.

Così il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta l’accordo sul Welfare e ribadisce le critiche ad alcune parti del Protocollo “anche se – aggiunge – non mancano contenuti innovativi sul fronte degli ammortizzatori sociali, del sostegno ai giovani e dell’apprendistato”.

In particolare, Guerrini fa rilevare “lo squilibrio strutturale della spesa sociale in direzione della spesa previdenziale e le discriminazioni tra lavoratori autonomi e dipendenti”.

A questo proposito, Guerrini cita le disparità di trattamento che penalizzano i lavoratori autonomi per quanto riguarda l’età di accesso alle pensioni di anzianità e le ‘finestre’ di pensionamento.

Ma, soprattutto, considera “incredibile che il Governo abbia escluso il lavoro autonomo dai lavori usuranti. Basterebbe considerare che nei settori privati inclusi nella lista dei lavori usuranti, ogni 100 dipendenti troviamo 49 imprenditori che svolgono le medesime mansioni usuranti del dipendente. Come si può pensare che fare il panificatore di notte per 40 anni come titolare d’impresa sia meno usurante rispetto alla stessa attività svolta come lavoratore dipendente?”.

Inoltre, il Presidente di Confartigianato esprime perplessità anche sul nuovo meccanismo che regola la decontribuzione del salario di secondo livello che giudica “incerto e farraginoso nell’applicazione”.

A fronte di questi aspetti, Guerrini fa anche rilevare i contenuti innovativi del Protocollo per quanto riguarda le misure a sostegno dei giovani e in materia di ammortizzatori sociali “che – sottolinea – consentono di valorizzare la peculiarità del ruolo degli enti bilaterali dell’artigianato e delle attuali prassi di sostegno al reddito. Altrettanto innovative la delega per riforma dell’apprendistato il cui criterio prioritario è il rafforzamento del ruolo della contrattazione collettiva e le misure a sostegno del passaggio generazionale d’impresa”.

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