26 Novembre 2007, h. 08:04

La Qualità dell’artigianato alla Fiera Campionaria di Milano Confartigianato ha rappresentato l’eccellenza delle imprese artigiane alla Campionaria delle Qualità Italiane conclusasi ieri alla Fiera di Milano

Valore estetico, identità, cultura, qualità dell’artigianato sono stati protagonisti alla Fiera Campionaria delle Qualità Italiane svoltasi alla nuova Fiera di Milano dal 22 al 25 novembre e visitata da 24 mila persone.

Confartigianato era presente alla manifestazione con uno stand istituzionale. Inoltre il Segretario generale Cesare Fumagalli è intervenuto al Convegno ‘Industria 2015’ (organizzato sabato 24 novembre) al quale hanno partecipato il Ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, il Direttore generale per lo sviluppo produttivo e la competitività dello stesso Dicastero Andrea Bianchi, il Presidente della Fondazione Symbola Ermete Realcci.

Confartigianato ha poi promosso, insieme a Total Tool, società di consulenza e progetto nell’ambito del design, il progetto “L’Ottagono dei Valori Identitari del nuovo Artigianato’. L’iniziativa è stata illustrata da Fumagalli nel corso del workshop “L’Ottagono dei Valori Identitari del Nuovo Artigianato – Nuove relazioni e strategie di sviluppo tra artigianato, design e ‘ben fatto in Italia’” svoltosi sabato 24 novembre. Hanno partecipato al workshop Ampelio Bucci (consulente di marketing, Mies – Milano), Mario D’Andrea (esperto di moda e di distribuzione), Andrea Granelli (Esperto di innovazione, Kanso – Roma), Albero Veca (critico d’arte).

L’”Ottagono” è una figura geometrica che contiene alcuni parametri (tra cui l’innovazione, il design, l’attenzione al cliente) utili per ‘misurare’  la nuova identità e le qualità dei prodotti e dei servizi dell’artigianato attraverso il punto di vista del consumatore e in considerazione delle sfide del mercato globale. Il progetto è finalizzato a fornire all’artigiano alcuni strumenti di valutazione che lo aiutino a migliorare e a comunicare le qualità intrinseche del suo lavoro. Contemporaneamente la promozione di tale studio può aiutare il consumatore finale a capire e cogliere le eccellenze del lavoro artigiano e le sue specificità. Confartigianato parte dall’analisi di alcuni scenari che caratterizzano oggi l’offerta globale, che vanno da prodotti la cui tipicità è di fatto una convenzione culturale, ad altri che necessitano di una conoscenza più profonda della loro origine e provenienza per essere apprezzati. La considerazione della percezione e delle aspettative del consumatore conduce alla ridefinizione della figura dell’artigiano, e alla sua ricomposizione innovativa in alcune figure-tipo. La prima è quella dell’Artigiano-artista, dove talento e sensibilità concorrono a creare pezzi unici. Segue l’Arti-tecnico, capacità di problem solving sostenuta da conoscenza di materiali e tecnologie. E’ poi la volta dell’Arti-tipico, per il quale la tradizione va mantenuta a ogni costo; dell’Arti-Eccelso, che dialoga con il mondo dell’industria e del lusso che contribuisce a produrre valore in merci e servizi spesso di rinomanza globale; dell’Arti-dedito che eroga servizi principalmente alla persona attraverso la sua attività di cura, assistenza, formazione. Facile a questo punto incrociare le figure descritte con le categorie della confederazione in modo da verificare quanta tipicità, artisticità, tecnicità e così via, sia presente nei singoli mestieri artigiani. Un metodo per misurare il valore aggiunto che rende ‘personale’ e unico un servizio o un prodotto, sicuramente non di serie.

Il Segretario generale Fumagalli al workshop L’Ottagono dei Valori Identitari del Nuovo Artigianato

– Nuove relazioni e strategie di sviluppo tra artigianato, design e ‘ben fatto in Italia’”
La Campionaria delle Qualità italiane ha puntato sulla qualità come filo conduttore, in un intreccio originale di territori che incontrano le imprese, di nuovi e antichi saperi che stringono tra loro alleanze per generare nuovi prodotti, di tradizione, competitività e ricerca che alimentano processi positivi di coesione sociale e di crescita delle piccole e grandi comunità.  La qualità è stata raccontata come cultura, insieme di variegate esperienze personali, familiari, comunitarie, territoriali, imprenditoriali, istituzionali e associative. Una vetrina del “nuovo made in Italy”, per far conoscere all’Italia e al mondo la qualità italiana in tutte le sue declinazioni: dalle produzioni artigiane e manifatturiere, a quelle industriali di punta, dalla ricerca al marketing territoriale, dall’architettura e dal design al turismo, dalle nuove tecnologie alle eccellenze enologiche e agroalimentari. I migliori prodotti ed esperienze della ‘soft economy’ italiana hanno composto – come nella migliore tradizione della Campionaria – il ritratto dinamico dell’Italia “che ce la fa”.  La manifestazione è stata organizzata da Symbola (la Fondazione per le Qualità Italiane di cui Confartigianato è socio sostenitore) una nuova alleanza che ‘mette insieme’ esperienze diverse, accomunate dalla scommessa sulla qualità.

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