18 Febbraio 2008, h. 23:51

Osservatorio congiunturale di Confartigianato Nel 2007 i rincari di materie prime (+ 7,8%) ed energia (+10,1%) frenano la corsa delle piccole imprese. Ma tiene l’occupazione: +0,4%. Bene meccanica e autoriparazione. In flessione l’edilizia.

Artigiani e piccole imprese archiviano un 2007 in surplace anche a causa dei rincari delle materie prime e dell’energia.

E’ quanto emerge dall’Osservatorio congiunturale curato dall’Ufficio studi di Confartigianato che periodicamente rileva l’andamento dell’artigianato e delle piccole imprese con meno di 20 addetti sulla base delle indicazioni di un campione di 4.200 imprenditori in tutta Italia.

Per i piccoli imprenditori il 2007 è stato caratterizzato dal segno negativo per quanto riguarda i livelli della produzione e della domanda ( -1,1% rispetto al 2006) e del fatturato ( – 0,7% rispetto al 2006). Eccezione positiva per l’occupazione che è cresciuta dello 0,4%. Qualche miglioramento è atteso per i primi 6 mesi del 2008.

A frenare la corsa delle aziende sono stati soprattutto gli aumenti delle materie prime che, nel 2007, si sono ripercossi sui piccoli imprenditori con aumenti del 7,8% dei prezzi dei fornitori. E, per la prima metà del 2008, le imprese si aspettano ulteriori incrementi nell’ordine del 6,4%.

La tensione sui prezzi delle materie prime è denunciata dal 71,1% delle aziende di produzione. Le maggiori difficoltà si registrano nelle regioni del Centro-Sud e nei settori dell’alimentare, dell’artigianato artistico, del legno-arredo, della meccanica e della moda.

A determinare gli incrementi di prezzo delle materie prime contribuisce la scarsa concorrenza nel mercato. Sulla base dei dati dell’Osservatorio, si stima siano 135.000 gli imprenditori che ‘soffrono’ questo fenomeno. Di questi, circa 76.000 denunciano anche difficoltà di approvvigionamento delle materie prime.

Pesanti anche i rincari subiti lo scorso anno sul fronte dell’energia (elettricità, gas e carburanti): + 10,1%, con punte del 22,1% per quanto riguarda i carburanti.

Questi fenomeni si riflettono sull’andamento di molti settori del manifatturiero che, secondo l’Osservatorio di Confartigianato, tra il 2006 e il 2007 ha fatto registrare un calo dello 0,9% della  produzione e del fatturato e una diminuzione dello 0,7% degli ordini. Nonostante ciò l’occupazione dipendente è rimasta stabile. I primi mesi del 2008 dovrebbero comunque portare nuove commesse alle aziende, stimate intorno al + 2%.

Le attività di servizio alle persone hanno sofferto il calo generalizzato dei consumi. Anche per questo macro settore, però, l’occupazione cresce leggermente (+0,5%), a conferma che i primi sei mesi del 2008 potrebbero segnare un’inversione di tendenza, con crescite previste nell’ordine dell’1,6% per produzione e domanda, dell’1,8% per il fatturato e dell’1,2% per gli occupati.

Spiccano invece i buoni risultati ottenuti tra il 2006 e il 2007 dal macrosettore dei servizi alle imprese: + 0,7% la produzione e la domanda, +1% il fatturato, + 0,3% l’occupazione. Buona anche la propensione agli investimenti che conferma la fiducia con cui guardano al primo semestre del 2008.

Più in dettaglio, ci sono settori che ‘brillano’ per l’andamento nel 2007 e per le prospettive nei primi mesi di quest’anno. E’ il caso delle imprese della meccanica e delle attività di autoriparazione. Entrambe evidenziano buoni risultati congiunturali e tendenziali e prospettive più che incoraggianti per il primo semestre 2008.

La classifica dei settori ‘in ascesa’ vede poi un gruppo di ‘inseguitori’ che presentano sviluppi contrapposti: il comparto dei trasporti ha registrato buoni risultati di breve periodo, ma meno eclatanti su base annua; comunicazione ed artistico, al contrario, sono rimasti pressoché immobili a livello congiunturale, ma hanno registrato buoni sviluppi su base annua.

A metà classifica l’Osservatorio di Confartigianato mette le imprese del settore alimentare e dei servizi che hanno fatto registrare andamenti statici rispetto al 2006 e mostrano prospettive poco esaltanti per i primi sei mesi di quest’anno.

La crisi ‘morde’, invece, un gruppo di settori che comprende: le attività di servizio alla persona legate al benessere (estetica, acconciatura, ecc.), le imprese dei settori legno e arredo, della moda, dell’edilizia e degli impianti. Ma se benessere e moda prevedono miglioramenti per il primo semestre 2008, edilizia e impianti mostrano in pieno le forti difficoltà del sistema delle costruzioni nel suo complesso, con previsioni di ulteriori ridimensionamenti. L’edilizia, insomma, sembra avere ormai imboccato, dopo anni di crescita, un sentiero di flessione.

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