21 Febbraio 2008, h. 00:00

Studi di settore: l’annotazione separata va in pensione

Abolito l’obbligo di annotazione separata e del conseguente calcolo di congruità effettuato con Gerico AS per i contribuenti che esercitano due o più attività di impresa soggette a studi di settore. L’importante semplificazione, che dopo otto anni cancella un adempimento gravoso per le imprese e per i consulenti, è contenuto nel Decreto Ministeriale 11 febbraio 2008 in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Insieme all’obbligo di annotazione separata andrà in pensione anche il software Gerico As che fino a oggi ha reso possibile l’adempimento. Non scompare, invece, l’obbligo per i contribuenti di annotare separatamente i ricavi relativi alle diverse attività esercitate, nonché quelli che derivano dall’attività di vendita di generi soggetti ad aggio o a ricavo fisso. Il contribuente, inoltre, sarà tenuto a compilare lo studio di settore relativo all’attività prevalente in termini di ricavi. L’accertamento a mezzo studi di settore scatterà per i contribuenti considerati “non congrui”, ovvero quelli che ritraggono dall’attività principale almeno il 70% dei ricavi. Nel caso in cui le attività secondarie superino il 30% dei ricavi totali, il risultato che deriva dall’applicazione dello studio di settore sull’attività prevalente potrà essere utilizzato solo per selezionare le ‘posizioni’ da sottoporre a controllo con le metodologie ordinarie. Limitatamente al periodo di imposta 2007 il Decreto prevede una riduzione dal 30% al 20% del limite dei ricavi delle attività secondarie. Nulla di nuovo: si conferma la regola che, in presenza dello svolgimento di più attività, si applica lo studio di settore dell’attività prevalente, se dalla stessa deriva almeno l’80% dei ricavi totali.

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