10 Settembre 2008, h. 00:00

“Mr prezzi” contro i rincari di pane e pasta

Speculare sui prezzi dei prodotti alimentati, in particolare su pane e pasta, tra pochi giorni sarà più difficile. Da metà settembre scatta il monitoraggio della Guardia di Finanza sulla filiera dei cereali: dal prezzo del grano fino alla vendita al dettaglio di pane e pasta. La campagna di verifiche è stata sollecitata dal Garante per della sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi con l’obiettivo di “verificare – si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo Economico – l’eventuale esistenza di speculazioni sui prezzi e, più in generale, seguire il processo di formazione dei prezzi al consumo, così da verificare la corrispondenza dei prezzi praticati nei diversi segmenti della filiera rispetto agli andamenti del mercato del grano”. I controlli saranno svolti dalle fiamme gialle su tutto il territorio nazionale e si concentreranno su un campione significativo di soggetti che operano nel settore della produzione, dello stoccaggio e vendita del grano; sull’industria molitoria della trasformazione intermedia (lavorazione delle farine e delle semole); sui panifici e pastifici di grandi dimensioni e, infine, sulla vendita al dettaglio di pane e pasta. “Apprezziamo l’iniziativa del Garante per la sorveglianza dei prezzi e della Guardia di Finanza perché finalmente contribuirà a fare luce sulle reali responsabilità nella formazione dei prezzi dei prodotti alimentari”. Giacomo Deon, Presidente di Confartigianato Alimentazione, esprime un giudizio favorevole sulla campagna di controlli promossa da Mister prezzi . D’altra parte Deon denunciava da tempo l’esistenza di anomalie lungo la filiera del grano. “Abbiamo già evidenziato, con prove documentali, al Garante dei prezzi fenomeni a dir poco singolari nella filiera ed episodi di speculazione che contribuiscono a mantenere elevato il prezzo delle materie prime. Ad esempio, nonostante da marzo 2008 il prezzo del grano sia in diminuzione, i produttori artigiani di pane e pasta sono costretti ad acquistare le materie prime come semola e farina di grano tenero e duro agli stessi prezzi di gennaio 2008, quando erano saliti a causa degli aumenti del prezzo del grano”. Il Presidente Deon, inoltre, fa rilevare che “sul prezzo finale del pane e della pasta applicato dalle imprese artigiane incidono in modo percentualmente diverso varie componenti di costo. Tra queste la materia prima, con il suo 25%, non è certamente la principale. Il costo del lavoro influisce per il 45%, il costo dell’energia incide per il 5%, gli ammortamenti per il 10%, gli oneri fiscali per un altro 10%“. “Mi auguro – conclude Deon – che l’azione intrapresa dal Garante dei prezzi insieme alla Guardia di Finanza serva a dimostrare la correttezza delle imprese della trasformazione e a far sì che alla diminuzione dei prezzi del grano si allineino davvero tutte le componenti della filiera, a cominciare da quella agricola”.

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