24 Settembre 2008, h. 17:58

SMALL BUSINESS ACT, L’EUROPA PENSA ALLE PMI. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini: “Attuare subito in Italia ‘rivoluzione’ per 6 milioni di piccole imprese”

Per 23 milioni di piccole imprese europee, di cui 6 milioni attive in Italia, è in arrivo una ‘rivoluzione’. Infatti, il 25 giugno 2008 la Commissione europea ha presentato lo Small Business Act, che fornisce orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e negli Stati membri per valorizzare le piccole e medie imprese dell’Ue. Lo Small Business Act contiene indicazioni su interventi di semplificazione della Pubblica Amministrazione, sugli aiuti di Stato, sulle politiche di innovazione e formazione, sul diritto societario e fiscale. Confartigianato, Cna e Confesercenti considerano lo Small Business Act una grande opportunità di crescita per le piccole e medie imprese italiane e per questo ne sollecitano una rapida attuazione nel nostro Paese. Lo ha ribadito oggi il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini durante un confronto, svoltosi a Roma, con rappresentanti della Commissione Ue, del Governo, delle Regioni per comprendere come le proposte europee verranno attuate nel nostro Paese. Il mondo delle piccole imprese italiane ripone forti aspettative nelle politiche e negli strumenti che lo Small Business Act (SBA) individua per il rilancio e la crescita dei 23 milioni di piccole imprese europee. La nuova filosofia che ispira lo Small Business Act “Pensare innanzitutto in piccolo” (“Think Small First”), quale risposta per contrastare la crisi economica europea, rappresenta un riconoscimento importante al ruolo che le piccole imprese hanno in Europa e possono continuare a svolgere se “accompagnate” dalla politica comunitaria e dei singoli Stati membri. Ma lo Small Business Act è solo un punto di partenza: l’impegno più oneroso a cui l’Unione Europea è chiamata è quello di dare attuazione e valore cogente a quanto per ora è descritto in maniera non vincolante. Secondo le tre Confederazioni, il “valore giuridico dello Small Business Act è un aspetto chiave” per evitare che il grande impegno politico, intellettuale e programmatico della Commissione Ue rimanga sostanzialmente lettera morta. In particolare, le Confederazioni chiedono che i principi dello Small Business Act e soprattutto del “pensare innanzitutto in piccolo” vengano adottati come sistema di riferimento in Italia, nelle diverse articolazioni istituzionali e funzionali a livello nazionale e regionale. L’auspicio ”è quello di un approccio politico più fattivo verso le PMI in modo che la legislazione ed i programmi siano concepiti fin dall’inizio, e poi attuati, nel rispetto delle esigenze e delle caratteristiche specifiche delle PMI”. “Lo Small Business Act – ha sottolineato il Presidente Guerrini – è un passo avanti per i 23 milioni di imprese europee e per i 6 milioni di piccole e medie imprese italiane e rappresenta una pietra miliare nell’attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Il principio che lo ispira: “Pensare innanzitutto in piccolo. Think Small First” è uguale a a quello dello slogan lanciato dal Presidente del Consiglio Berlusconi alla nostra Assemblea di luglio: “Ciò che va bene per la piccola impresa va bene per il Paese”. “I 10 principi guida dello Small Business Act – ha detto Guerrini – sposano perfettamente le priorità delle Organizzazioni italiane di rappresentanza delle imprese: la cultura e lo spirito imprenditoriale, l’avvio d’impresa, la semplificazione della pubblica amministrazione, l’accesso al credito, l’innovazione e il perfezionamento del mercato unico, l’efficienza energetica e le sfide ambientali. Guerrini ha chiesto che “la Commissione Europea e le Istituzioni italiane diano un chiaro e tempestivo segnale di concretezza, adottando sin da subito alcune iniziative immediatamente realizzabili e dotando le PMI di strumenti e mezzi necessari per meglio competere sui mercati”.

“Bisogna accelerare – ha detto – il percorso individuato dal Governo con la manovra di luglio che ha previsto la riduzione di 4,1 miliardi di euro degli oneri sul lavoro e degli adempimenti di carattere amministrativo o, con quanto previsto dall’art. 38 del DL 112/08 con “Impresa in un giorno”. Tra le priorità indicate da Guerrini: semplificazione nell’avvio e nella trasmissione di impresa; accesso al credito e miglioramento del rapporto banca impresa; una normativa sugli appalti pubblici a misura di PMI; modifica della direttiva sui ritardi di pagamento per assicurare che le PMI siano effettivamente pagate entro il previsto termine di 30 giorni sia da amministrazioni pubbliche che da privati; aliquota IVA ridotta per i servizi forniti localmente e per settori ad alta intensità di manodopera; recepimento della direttiva servizi in maniera non penalizzante della qualità della piccola impresa italiana; interventi in materia di ricerca e innovazione utili per avvicinare le piccole imprese al mondo della ricerca e delle università, senza sbarramenti in funzione di elevati investimenti; riforma dei sistemi educativi e formativi che pongano nuovamente al centro delle opzioni di scelta che si offrono ai giovani anche quella del sapere manuale e del saper fare; interventi in materia di mercato energetico e di efficienza energetica per finalità ambientali ed eco efficienti e per l’avvio di filiere eco-sostenibili. Guerrini ha auspicato che il Ministro Scajola dia avvio in tempi brevi all’impegno annunciato a luglio a Confartigianato di costituire un Tavolo per l’attuazione dello SBA presso il Ministero dello Sviluppo Economico con il coinvolgimento attivo delle organizzazioni di rappresentanza delle piccole imprese che assicuri il coordinamento a livello inter-ministeriale, regionale e territoriale. Inoltre Guerrini ha sollecitato un sistema di valutazione díimpatto sulle MPI (Micro e Piccole Imprese) di ogni nuova normativa e creazione di un’Agenzia per le MPI (Micro e Piccole Imprese fino a 20 addetti), con il compito di elaborare proposte, di concerto con le parti sociali, finalizzate a favorire lo sviluppo delle imprese con meno di 20 dipendenti e con un ambito di intervento ampio e anche operativo. Le priorità indicate da Confartigianato, Cna, Confesercenti Confartigianato, CNA e Confesercenti auspicano inoltre che la Commissione Europea e le Istituzioni Italiane diano rapidamente corso ad alcune iniziative previste dallo Small Business Act, che avrebbero una ricaduta sicuramente positiva sulle PMI. – semplificazione nella costituzione e nella trasmissione di impresa (impresa in un giorno, minori oneri amministrativi per le PMI del 25% rispetto all’obiettivo del 2012, adozione del principio “once for all”, ad esempio, nella richiesta di informazioni statistiche alle piccole imprese, autorizzazione unica ambientale, contrasto pratiche commerciali sleali o abuso di posizione dominante, imprese al femminile, avvio di imprese da parte immigrati);

– favorire l’accesso al credito delle piccole imprese che sopportano tassi e condizioni più gravose rispetto alle grandi imprese e che ricevono finanziamenti pari all’1-14% del totale degli impieghi bancari, riservati alle imprese, tanto che sono costrette a fornire garanzie reali. Particolare attenzione in questíambito va riservata all’accesso al credito per le Pmi del Mezzogiorno, anche con un circuito ad hoc ‘microcredito’, in un generale contesto di miglioramento del rapporto banca impresa;
– garantire una normativa sugli appalti pubblici a misura di PMI e attivare punto unico di contatto basato sulla qualificazione della rete di servizi di supporto alle imprese (in particolare mercati rientranti nella politica di vicinato – mediterranei e balcanici);

– realizzare entro il 2009 una modifica della direttiva sui ritardi di pagamento per assicurare che le PMI siano effettivamente pagate entro il previsto termine di 30 giorni sia da amministrazioni pubbliche che da privati ed un’aliquota IVA ridotta per i servizi forniti localmente e per settori ad alta intensità di manodopera;
– predisporre un’azione per l’innovazione e l’internazionalizzazione a misura per le PMI (credito per efficienza energetica per finalità ambientali ed eco efficienti, filiere eco- sostenibili, partnership per la effettiva partecipazione alle misure ed ai suoi risultati per le PMI del 7° programma quadro di ricerca e sviluppo ed istituto europeo delle tecnologie, attivazione di “internship” dei centri di ricerca ed organismi tecnici similari per la condivisione e facilitazione di brevetti nelle PMI) task force settoriale per líaccesso ai mercati internazionali ed il contrasto della contraffazione);
– far leva sulle PMI per una strategia dello sviluppo sostenibile dei centri urbani e dei centri minori (impatto della grande distribuzione commerciale, impatto dei processi liberalizzatori delle direttive comunitarie sui servizi economici di interesse generale con particolare attenzione ai mercati energetici ed efficienza energetica, telecomunicazioni e servizi della societ‡ dellíinformazione, servizi di pubblica utilità etc. );
– garantire un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle PMI nelle politiche e in progetti pilota a carattere strategico, in particolare nei settori oggetto di profondi mutamenti industriali e per l’avvio di nuova imprenditorialità in settori innovativi;
– assicurare che la nuova forma societaria, la Società privata europea (SPE) che opererà sulla base degli stessi principi uniformi in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, consenta effettivamente il facile utilizzo della stessa da parte dei piccoli imprenditori con risparmio di tempo e denaro per aspetti quali le consulenze legali, la gestione d’impresa e l’amministrazione;
– garantire che il nuovo Regolamento Comunitario di esenzione per categoria sugli aiuti di Stato semplifichi realmente le procedure e riduca costi per le piccole imprese in modo da accrescere l’intensità di aiuti per le PMI, rendendo per esse più agevole la fruizione di aiuti in modo singolo o aggregato per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, la protezione ambientale;
– favorire politiche e programmi per le piccole imprese, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni imprenditoriali, in grado di innalzare la qualità dei modelli gestionali e dei processi/prodotti, la trasmissione di impresa e stimolare l’interesse per l’imprenditorialità maggiormente qualificata, soprattutto tra i giovani e le donne attraverso interventi integrati del sistema educativo e formativo;
– rinnovare il mercato del lavoro (flessi-sicurezza nelle PMI ed adattamento ai mutamenti industriali, Erasmus per gli apprendisti, scuole tecniche professionali e banche dati settoriali in collaborazione con gli istituti di cultura dei Governi interessati dellíUnione Europea).
Nel metodo:

– a livello nazionale, attivare un Tavolo per l’attuazione dello SBA presso il Ministero dello Sviluppo Economico con il coinvolgimento attivo delle organizzazioni di rappresentanza delle piccole imprese che assicuri il Coordinamento a livello inter- ministeriale, regionale e territoriale;
– introdurre uno ‘Small Think Test’ ovvero una verifica sistematica con consultazione delle PMI per il monitoraggio e la valutazione d’impatto garantendo che tutte le misure per líentrata in vigore di regolamenti e/o decisioni che interessano le piccole imprese, siano fissate con date precise da parte degli Stati Membri.

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