19 Marzo 2009, h. 00:00

Crisi economica: al via il tavolo per le Pmi

Cresce fino alla cifra record di 1,5 miliardi di euro il Fondo di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese. Nell’immediato il Fondo avrà una dotazione di cassa di 500 milioni che saranno sufficienti a sostenere un flusso di prestiti bancari fino a 60/70 miliardi di euro; tra il 2010 e il 2011 sarà coperto il restante miliardo. E’ partito con il piede giusto il Tavolo per il rilancio economico delle Pmi che si è insediato presso il Ministero dello Sviluppo Economico il 18 marzo e che in breve tempo dovrà formulare proposte concrete per rendere più semplice la vita delle piccole imprese liberandole dai vincoli burocratici e dagli oneri amministrativi, così come previsto dallo Small Business Act, l’atto di indirizzo della Comunità Europea a cui il tavolo darà attuazione. Il rifinanziamento del Fondo di garanzia che ha per obiettivo principale la riattivazione dei meccanismi di fiducia nelle banche ponendo così un argine al credit crunch è stato annunciato, insieme ad altre misure a sostegno delle PMI, dal Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ai rappresentanti delle piccole imprese – la delegazione di Confartigianato era guidata dal Presidente Giorgio Guerrini e dal Segretario Generale Cesare Fumagalli – del mondo cooperativo, di ANCI (Associazione Nazionale Comuni di Italia), UPI (Unione Province d’Italia) e ABI (Associazione Bancaria Italiana). “Salutiamo con soddisfazione l’apertura del tavolo chiesto a settembre, meglio tardi che mai – ha rimarcato il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – noi chiediamo misure tempestive ed efficaci, a misura del 99,4% delle imprese italiane che sono sotto i 50 dipendenti: sono 4,8 milioni e producono il 70 % del Pil. Dopo le banche, Alitalia e Fiat, adesso attendiamo strumenti efficaci a favore delle piccole imprese che sorreggono il peso del Paese”. Nel corso dell’incontro il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha ribadito le proposte per consentire alle piccole imprese di affrontare la crisi, che aveva già presentato ai Parlamentari di maggioranza e opposizione il 17 marzo a Palazzo San Macuto. Nell’intervento introduttivo il Ministro Claudio Scajola ha spiegato che l’Italia è tra i primi Paesi in Europa a dare corpo alle raccomandazioni della Commissione Europea contenute nello Small Business Act, confermando che la filosofia del “pensare innanzitutto in piccolo” è largamente condivisa dal Ministero. Approvato dalla Commissione Europea nel giugno del 2008, lo Small Business Act è un atto di indirizzo che propone un pacchetto di iniziative e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e negli Stati membri per valorizzare 23 milioni di piccole e medie imprese europee, di cui 6 milioni in Italia. “Noi – ha affermato il Ministro Scajola – cominceremo un’attività che proseguirà nelle prossime settimane per definire provvedimenti condivisi, a breve e a medio termine. Inizieremo con il fondo di Garanzia per le imprese”. “Ci sono tante cose che si possono fare – ha proseguito il Ministro – semplificando la vita delle imprese, migliorando i rapporti tra istituzione e imprese. E questo tavolo di confronto serve proprio per mantenere un tessuto imprenditoriale importante”. D’altronde, nel nostro Paese, ci sono 5 milioni di piccole e medie imprese e “abbiamo la necessità di trovare insieme forme di crescita di questo settore fondamentale per la nostra economia”. Il Ministro ha sottolineato che lo start up del Tavolo cade in una situazione difficile che costringe a rivedere i parametri di applicazione dello SBA in una direzione ancora più ambiziosa rispetto alla semplificazione della pubblica amministrazione e al taglio degli oneri amministrativi verso le piccole imprese previsti dalla Commissione Europea. Il Tavolo, in via prioritaria, dovrà mettere a punto gli strumenti per permettere alle PMI di “Affrontare l’emergenza”. L’attuazione del Tavolo delle PMI avverrà in due fasi. La prima, come annunciato dal Ministro Scajola, servirà per affrontare la difficile fase congiunturale, la seconda, invece, si preoccuperà di definire misure più strutturali. La partenza della ‘fase uno’ è immediata – “già da domani” ha detto il Ministro, accogliendo la sollecitazione “a far presto” del Presidente di Confartigianato Guerrini – e prevede l’istituzione di una serie di tavoli tecnici secondo tre linee fondamentali: finanziamenti alle imprese, internazionalizzazione, coordinamento tra politiche nazionali e regionali. Su quest’ultimo punto il Ministro ha insistito particolarmente, affermando che c’è uno scollamento tra le varie politiche che vengono attuate nel Paese. Da qui la necessità di un maggior coordinamento tra le politiche nazionali con quelle del territorio e viceversa. I Tavoli dovranno dare rapida attuazione a una serie di misure già ideate o implementate dal Governo prima della crisi e che attendono da diverso tempo di essere sbloccate. Tra le misure di maggior interesse per le imprese artigiane si segnalano: la creazione del Fondo per i distretti e le norme per le reti di impresa, il Fondo Made in Italy per l’internazionalizzazione, lo Sportello unico per le imprese, la destinazione di parte del diritto annuale delle Camere di Commercio al sostegno dei Consorzi Fidi e del credito alle imprese. I dettagli dei Tavoli tecnici della fase uno, quella anticiclica, sono stati illustrati dal Capo del Dipartimento Impresa e Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico Luigi Mastrobuono. I tavoli saranno sei: credito (guidato da Aldo Mancurti – Capo del Dipartimento Sviluppo e Coesione economica); crisi di impresa (Giuseppe Tripoli – Direttore Generale Unioncamere); politiche energetiche e energie rinnovabili (Guido Bortoni – Capo Dipartimento Energia); reti di impresa e dimensioni di impresa (Andrea Bianchi – Direttore delle Politiche di Incentivazione e sviluppo); internazionalizzazione (Luigi Mastrobuono – Capo Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione); semplificazione a livelli di Governo (Fabrizio Costa).

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