6 Marzo 2009, h. 14:47

I risultati dell’Osservatorio Confartigianato sull’Imprenditoria Giovanile 593.645 giovani alla guida delle piccole imprese italiane: +7,5% in un anno Al Sud primato di imprenditori under 40

Sono 593.645 i giovani ‘capitani’ d’impresa con meno di 40 anni nelle cui mani è affidato il futuro dell’artigianato e della piccola impresa. Un numero che nel 2008 è cresciuto del 7,5% rispetto all’anno precedente.

Hanno un’età media di 35 anni, un titolo di studio medio-alto, per avviare l’impresa hanno utilizzato risorse proprie. Proseguire una tradizione familiare, per loro, viene prima dell’ambizione personale e della prospettiva di conseguire elevati guadagni. La forte motivazione, e non uno stato di necessità, è la molla all’origine delle loro scelte professionali: solo 2 su 100 dichiarano infatti di essersi rivolti all’autoimpiego in risposta alla carenza di posti di lavoro.

Questi alcuni dei tratti distintivi dei giovani imprenditori delle piccole imprese italiane che emergono dal 3° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana presentato all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato organizzato a Firenze il 6 e 7 marzo.

Dove sono – In termini assoluti circa un terzo delle nuove leve dell’imprenditoria artigiana sono concentrate nel Nord, in particolare in Lombardia dove operano 110.614 giovani imprenditori pari al 18,6% del totale. Con circa la metà delle presenze ciascuna seguono l’Emilia-Romagna (60.826) e il Veneto (60.610).

Se il Nord detiene il primato per il maggior numero assoluto di giovani imprenditori, il Sud ha il record per il ‘tasso di giovinezza’ delle piccole imprese. Nel Mezzogiorno infatti l’imprenditoria giovanile trova la terra più fertile: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia sono le regioni dove la loro incidenza, rispetto al totale degli imprenditori artigiani, è maggiore. In Calabria il 34,5% delle imprese è guidata da imprenditori under 40, contro una media nazionale del 30,7%. Un vero primato. Nelle posizioni alte della graduatoria si inserisce un’unica regione del Nord, il Piemonte (32,1%).

Scendendo ancora più a fondo nell’analisi territoriale, l’Osservatorio di Confartigianato identifica alcune province dove la presenza dei giovani imprenditori è particolarmente marcata. Tali province si distribuiscono principalmente nel Settentrione, ma non mancano presenze significative nel Centro e nel Sud.

Nel 2008, sono 11 le province a poter vantare la palma di territorio ad “alta specializzazione” di giovani imprenditori artigiani (sette al Nord, due al Centro, due al Sud). Citando solo le prime tre posizioni troviamo al primo posto Reggio Emilia, al secondo Crotone, al terzo Prato.

Cosa fanno – Tra i diversi settori economici è il comparto delle costruzioni quello su cui puntano maggiormente i giovani artigiani (con percentuali che toccano il 44%) ed è anche il settore che nell’ultimo anno ha fatto registrare il massimo incremento della componente imprenditoriale giovanile (+8,6%). Seguono il comparto manifatturiero (27,7%), i servizi alle persone (17,2%) e i servizi alle imprese (9,6%).

Dando uno sguardo più dettagliato al comparto manifatturiero, l’Osservatorio di Confartigianato rileva un interesse spiccato dei giovani imprenditori per le attività del settore alimentare (25,6%), che sorpassano per preferenze lo “storico” segmento della lavorazione dei metalli (20%). E ancora, significativa la presenza di giovani ‘capitani’ nel settore della lavorazione del legno e della produzione di mobili (17,7%).

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