13 Marzo 2009, h. 00:00

Il Consiglio dei Ministri apre agli Ncc

Il Consiglio dei Ministri ha approvato “un emendamento che abroga le norme contenute nella conversione del decreto “Milleproroghe” in tema di limitazioni all’attività di autonoleggio con conducente”. Come non detto, quindi. Il Governo ha fatto marcia indietro, annunciando che le limitazioni imposte all’operatività dei noleggiatori con conducente, previste dal Milleproroghe, verranno annullate con un emendamento di prossima conversione. “L’emendamento – si legge nella nota diffusa alla stampa – sarà inserito nel decreto-legge sugli incentivi al settore dell’auto, di prossima conversione, così da rendere praticamente inapplicabile la normativa che aveva destato gravi preoccupazioni nel settore dell’autonoleggio”. Un sospiro di sollievo per gli Ncc, un coro di proteste per i tassisti. Ma chi pensava ad una lotta serrata si sbagliava. Tassisti e noleggiatori con conducente, le due categorie del trasporto persone finite al centro delle polemiche politiche degli ultimi giorni, non sembrano intenzionati a dar vita ad una stagione di proteste e accuse reciproche. Lo hanno dimostrato il 3 marzo, quando si sono incontrati alla prima riunione del tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla quale hanno partecipato le sigle delle rispettive categorie del Sistema Confartigianato. Dall’incontro al Ministero è emersa la comune volontà di trasformare quel tavolo in una sede di confronto permanente. Gli Ncc hanno espresso la volontà di procedere ad “un monitoraggio della situazione del settore del trasporto persone mediante autoservizi pubblici non di linea per poi decidere la strada da seguire”. “Norme chiare che definiscano gli ambiti operativi e le rispettive peculiarità”, ha confermato l’UNA TAXI Italiano, confermando la posizione espressa anche dai rappresentanti del Ministero. L’obiettivo finale è quello di regolamentare in maniera definitiva il settore, mettendo al bando gli abusivi, riconoscendo le reciproche professionalità ed aggiornando quella legge, la 21/1992, che da quasi 20 anni disciplina il settore.

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