1 Aprile 2009, h. 14:36

CREDITO – Presentata l’indagine annuale di Fedart Fidi sui Confidi artigiani In crescita l’attività dei Consorzi fidi: 6,3 miliardi i finanziamenti garantiti erogati nel 2008

I Consorzi Fidi sono l’arma più efficace contro la crisi finanziaria i cui effetti su artigiani e piccole imprese sono già molto pesanti in termini di restrizione del credito bancario

Nel 2008 hanno erogato 6.312,8 milioni di finanziamenti garantiti a 735.619 artigiani e piccole imprese. Un trend in crescita rispetto al 2007 quando i finanziamenti concessi dai Confidi sono stati pari a 6.088,0 milioni a 715.000 imprese.

I dati sono contenuti nella dodicesima edizione dell’indagine sul sistema dei 192 Confidi artigiani, presentata oggi a Roma da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani e presieduta da Daniele Alberani.

Si mantiene elevato anche il grado di penetrazione del sistema Confidi nel comparto artigiano (42%), a conferma del fatto che quasi 1 imprenditore su 2 si rivolge ai Confidi per dare soluzione alle proprie esigenze finanziarie e di rapporto con il sistema bancario.

La classifica delle regioni più attive vede in testa il Veneto con 1.127 milioni di euro di finanziamenti garantiti nel 2007 dai Confidi artigiani. Al secondo posto la Toscana con 987 milioni, al terzo posto la Lombardia con 814 milioni.

Grazie all’efficienza e all’efficacia nel valutare l’affidabilità delle imprese e all’approfondita conoscenza della realtà produttiva locale, i Confidi hanno conseguito un tasso netto di sofferenza molto contenuto, pari in media al 2,3%, con una netta differenza rispetto alle sofferenze registrate dal sistema bancario sui finanziamenti al settore artigiano.

I tassi medi praticati sui finanziamenti, sebbene in crescita, analogamente a quanto è avvenuto in generale nel credito, si mantengono più bassi di quelli di mercato per la categoria artigiana e vedono ridursi il gap tra quelli a medio termine e quelli a breve. I primi si attestano in media al 6,7%, mentre i tassi a breve sono al 6,5%. Ciò è anche il risultato della buona capacità contrattuale dei Confidi a favore delle imprese e del loro rapporto complessivamente positivo con il sistema bancario (sono oltre 2.000 le convenzioni sottoscritte), nonostante due Confidi su tre (64,7%) abbiano rilevato un irrigidimento nelle procedure di valutazione del merito creditizio da parte delle banche, che ha portato a un razionamento del credito a discapito principalmente delle imprese di minori dimensioni.

“L’esigenza di liquidità è l’emergenza numero uno per le piccole imprese”. E’ quanto ha  detto oggi il Segretario Generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, intervenendo alla presentazione dell’indagine. “Il ruolo dei Consorzi Fidi – ha sottolineato – assume un’importanza straordinaria per offrire credito su misura alle Pmi, soprattutto se si considera che, da luglio 2007 ad oggi, mentre i tassi BCE sono diminuiti dal 4% all’1,5%, i tassi di interesse applicati dalle banche alle piccole imprese sono calati soltanto dal 4,92% al 4,74%”. “Complessivamente – ha ricordato Fumagalli – la crisi del credito da luglio 2007 ad oggi è costata alle imprese 12,5 miliardi di maggiori oneri finanziari. Il sistema dei Confidi va certamente potenziato e valorizzato. E’ un sistema su cui si deve investire”.

I Confidi svolgono una funzione fondamentale anche nella prevenzione del fenomeno dell’usura: i due terzi dei Confidi (65,9%) gestiscono infatti gli speciali fondi antiusura previsti dall’art. 15 Legge 108/96, consentendo il rientro nei circuiti legali di finanziamento a migliaia di piccole imprese. Nel 2007 hanno effettuato oltre 1.900 operazioni, per un importo complessivo di finanziamenti concessi pari a 60 milioni di euro. La regione che ha realizzato il maggior numero di questa tipologia di operazioni (oltre 300) è stata l’Emilia Romagna.

I finanziamenti a medio/lungo termine (oltre i 18 mesi) garantiti dai Confidi hanno da sempre un’incidenza più elevata di quelli complessivamente concessi alle imprese artigiane (60,4% contro il 54,6%) e la differenza si fa più marcata al Sud (67,6% contro il 56,2%). Questi dati confermano il ruolo strategico di ‘facilitatori’ del credito svolto dai Confidi, specialmente nelle aree del paese dove l’accesso ai finanziamenti presenta maggiori difficoltà, e ne evidenziano la funzione di supporto alle imprese nell’ottimizzare la struttura del debito orientandola verso scadenze maggiori e quindi all’equilibrio finanziario.

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