16 Dicembre 2010, h. 16:38

CREDITO – Ricerca di FEDART FIDI Confidi ammortizzatori della crisi per 700.000 artigiani: nel 2009 garantiti finanziamenti per 7,5 mld, + 18,5% rispetto al 2008. Da gennaio ad agosto 2010 erogate garanzie per 3 miliardi Per ottenere credito il 39% degli artigiani chiede aiuto ai Confidi

I Confidi, veri e propri “ammortizzatori sociali”, hanno contribuito ad attenuare l’impatto della crisi per artigiani e piccole imprese sul fronte dell’accesso al credito.

Nell’anno 2009 hanno erogato quasi 7,5 miliardi di finanziamenti garantiti a circa 700.000 artigiani e piccole imprese, facendo registrare una crescita del 18,5% (pari a oltre 1 miliardo) rispetto al 2008 quando i finanziamenti concessi dai Confidi sono stati 6,2 miliardi. Alla fine del 2009 l’ammontare dei finanziamenti garantiti in essere ha superato i 13 miliardi di euro. La tendenza positiva è confermata anche nel 2010: tra gennaio ed agosto di quest’anno i Confidi artigiani hanno erogato garanzie per 3 miliardi.

Due terzi dei finanziamenti concessi alle imprese artigiane sono stati garantiti dai Confidi ‘107’, vale a dire i 19 Confidi artigiani iscritti nell’Elenco degli intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia.

La fotografia dell’attività dei 166 Confidi artigiani è scattata nella quattordicesima edizione della ricerca presentata oggi a Roma da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani e presieduta da Daniele Alberani.

Nel 2009 ciascun Confidi ha garantito in media finanziamenti per circa 45 milioni. Si mantiene elevato il grado di penetrazione del sistema Confidi nel comparto artigiano, pari al 39%, a conferma del fatto che quasi 1 imprenditore artigiano su 2 si rivolge ai Confidi per dare soluzione alle proprie esigenze finanziarie e di rapporto con il sistema bancario, per quanto si manifesti una progressiva apertura verso altri settori.

La classifica delle regioni più attive nel 2009 vede in testa il Veneto con 1.322 milioni di euro di finanziamenti garantiti nel 2009 dai Confidi artigiani. Al secondo posto la Toscana con 1.226 milioni, al terzo posto la Lombardia con 1.204 milioni e al quarto posto si colloca l’Emilia Romagna con 907 milioni.

Analizzando in particolare il solo comparto dell’artigianato, il sistema dei Confidi ha

garantito al 31 dicembre 2009 un quinto dei finanziamenti complessivamente erogati dalle banche alle imprese del settore, per un importo di circa 11 miliardi di euro, con punte che salgono al 28% nelle regioni del centro Italia.

Il 2009 ha rappresentato per il sistema dei Confidi anche l’anno della trasformazione delle strutture di maggiori dimensioni in intermediari finanziari “107”. Un traguardo importante, per i benefici che è in grado di apportare alle imprese ma anche per i maggiori costi che impone, e impegnativo per gli ingenti investimenti economici e l’adeguamento organizzativo che ha determinato a carico dei Confidi che hanno intrapreso questo iter.

Tuttavia, i Confidi non coincidono e non possono coincidere con la figura dell’intermediario finanziario puro. Il sistema, infatti, si riconosce nei valori della mutualità e della prossimità alle imprese e ai territori e opera in un contesto di natura associativa secondo una logica di rappresentanza delle imprese: per queste ragioni non
agisce in una unica dimensione strettamente di mercato né adotta le sole regole fissate da questo.

Al fine di rafforzare ulteriormente la propria capacità di sostenere l’economia reale del paese, il sistema ha proseguito nel forte processo di razionalizzazione, perseguito ormai da quasi un decennio attraverso ulteriori processi di aggregazione e fusione, passando da 414 strutture del 2000 alle 166 del 2009. Grazie all’efficienza e all’efficacia nel valutare l’affidabilità delle imprese e all’approfondita conoscenza della realtà produttiva locale, i Confidi hanno conseguito, nel 2009, un tasso di sofferenza medio pari al 4,2% rispetto al tasso medio di sofferenze del 7,4% registrato dal sistema bancario per i finanziamenti al settore artigiano. Ciò è anche il risultato della buona capacità di valutazione del merito di credito delle imprese associate da parte dei Confidi, e del loro rapporto positivo con il sistema bancario (sono circa 1.700 le convenzioni sottoscritte).

A fronte dei risultati evidenziati nella ricerca, il Presidente di Fedart Fidi Daniele Alberani sollecita “interventi di rafforzamento patrimoniale dei Confidi per ottimizzarne il ruolo di facilitatori dell’accesso al credito per le Pmi e di ammortizzatori degli effetti della crisi”. “Le storiche difficoltà delle piccole imprese nell’accesso al credito bancario – sottolinea Alberani – sono ora diventate ancora più critiche. E’ quindi ancora più urgente potenziare questi strumenti di mutualismo solidaristico capillarmente diffusi in tutto il Paese, valorizzando la loro funzione fondamentale che consiste nel fornire garanzie per consentire ai piccoli imprenditori di ottenere i finanziamenti

necessari ad effettuare investimenti e creare occupazione”.
a Milioni euro %

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