20 Dicembre 2010, h. 00:00

Dai Confidi un ammortizzatore alla crisi per 700.00 artigiani

Nell’anno più nero per l’economia planetaria, quel 2009, quando in Italia le banche chiudevano i rubinetti del credito mentre in America chiudevano in senso letterale, 700.000 artigiani e micro – piccole imprese hanno potuto contare su quasi 7,5 (sette virgola cinque) miliardi di finanziamenti garantiti, oltre 1 miliardo in più rispetto al 2008. Il merito è dei Confidi. I numeri dell’attività dei 166 Confidi artigiani è contenuta nella quattordicesima edizione della ricerca di Fedart Fidi, la Federazione unitaria dei Consorzi e Cooperative Artigiane di garanzia promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani. Nel 2009 ciascun Confidi ha garantito in media finanziamenti per 45 milioni di euro, 1 imprenditore artigiano su due li ha scelti per dare soluzione alle proprie esigenze finanziarie e di rapporto con le banche. Al 31 dicembre 2009 un quinto dei finanziamenti complessivamente erogati dalle banche alle imprese del settore è stato garantito dai consorzi di garanzia artigiani. Trend positivo anche per il 2010 che potrebbe chiudersi con un tasso di incremento simile a quello dell’anno precedente. Nonostante i numeri confermino il peso dei Confidi nell’economia reale, per riscoprirli c’è voluta la più grave crisi economica e finanziaria degli ultimi decenni. I riconoscimenti comunque stanno arrivando: dopo quelli legislativi, è arrivato anche quello del Governatore Mario Draghi che nella Relazione annuale di Bank Italia, ha definito l’intervento dei Confidi nel biennio di 2008/2009 ‘determinante ai fini dell’erogazione dei finanziamenti alle piccole imprese’. Ma per continuare a garantire il ruolo di facilitatori dell’accesso al credito delle Pmi i Confidi hanno bisogno di interventi di rafforzamento patrimoniale. Interventi sollecitati dal Presidente di Fedart Fidi Daniele Alberani “o si potenziano questi strumenti di mutualismo solidaristico – ha detto – oppure gli investimenti da parte delle imprese e la nuova occupazione non sono pensabili”.

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