6 Dicembre 2010, h. 00:00

Parte da Palermo la sfida dei Confidi siciliani

Dall’avvento degli accordi di Basilea, il sistema dei consorzi di garanzia fidi deve confrontarsi con un dilemma quasi esistenziale. Confidi 106 o 107? In Sicilia, Credimpresa, il confidi dell’Asa Confartigianato Palermo, ha festeggiato il passaggio al 107, una struttura con una maggiore dotazione finanziaria e su cui vigilia direttamente la Banca d’Italia, due condizioni che permettono di avere un maggior potere contrattuale con gli istituti di credito per ottenere condizioni più favorevoli per gli imprenditori soci. Con l’evoluzione del consorzio di garanzia, Credimpresa si è adeguata agli standard organizzativi di un confidi 107, potendo offrire prodotti e servizi più efficaci agli imprenditori e mettendo sul piatto garanzie migliori per la richiesta di credito e per le necessità delle imprese del territorio. “Arrivare a questo già ci pone in una posizione anche di forza sul mercato nei confronti del sistema bancario e in favore delle imprese”, la conferma di Rosario Carlino, direttore generale del consorzio palermitano. Oggi, da confidi 107, Credimpresa può offrire una garanzia che “fa accantonare meno patrimonio di vigilanza a loro, permettendo un ritorno economico straordinario. Questo fenomeno avrà un riflesso importante sul potere contrattuale delle imprese, permettendo loro un minor costo del debito”, ha aggiunto il direttore generale Carlino. L’evoluzione del confidi palermitano rappresenta un passaggio importante per tutto il sistema imprenditoriale del mezzogiorno. Credimpresa, infatti, è il primo e ad oggi unico confidi 107 di tutto il Sud Italia. Un risposta importante a chi dubita delle possibilità di questa area del Paese. “Questo è anche un esempio delle iniziative di successo realizzate nel Mezzogiorno a servizio e a sostegno della crescita e dello sviluppo economico delle micro e piccole imprese del Meridione”, ha concluso Carlino.

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