8 Giugno 2011, h. 00:00

“MODA MOVIE”: A COSENZA GIOVANI TALENTI INCONTRANO GRANDI MAESTRI

Dopo quindici edizioni Moda Movie ha ancora molto da dire. Ma soprattutto da fare. Selezionare e lanciare giovani talenti della moda e del cinema, infatti, è davvero un affare serio in un Paese che esplode di creatività ma fatica a riconoscere il merito. Un ‘carico’ che Sante Orrico patron dell’iniziativa, continua a portare con piacere. <i>”E’ una cosa che mi piace</i> – ha detto Orrico -<i> una cosa che va avanti; è una cosa che è giusto fare perché vedo i giovani crescere e sistemarsi, senza l’aiuto di nessuno. Quindi facciamo tutto da soli, mi sostengono alcuni sponsor, mi sostiene soprattutto la Federazione moda di Confartigianato nazionale ormai da dieci anni”.</i> Nato in Calabria, Moda Movie negli anni è diventato una passerella nazionale, un trampolino di lancio per i giovani che vogliono fare il mestiere di stilista. Sono ben 58 gli aspiranti designer provenienti da tutta Italia che quest’anno hanno partecipato al concorso. Ai loro bozzetti si sono aggiunti quelli di colleghi esordienti di Brasile, Germania, Albania, Romania. Un respiro internazionale sostenuto dal tema dell’edizione 2011: ‘Mediterraneo il mare di mezzo” tema su cui si è anche scatenata la creatività dei giovani registi. Da due anni, infatti, il festival ospita una sezione speciale dedicata al cortometraggio. Spiega Loredana Ciliberto Direttore artistico del festival: “<i>I corti dedicati al Mediterraneo ci danno un quadro veramente molto ampio del nostro bacino, a partire dall’Italia e dalla Calabria, dai problemi come quelli dei pescatori, dal mare in primo piano, passando poi per la Spagna, arrivando in Marocco per finire in Libia, con il grosso problema di questo Mediterraneo veramente in fiamme e con una storia di emigrazione dalla Libia verso l’Italia”</i> conclude Loredana Ciliberto. Cinema internazionale in passerella con l’omaggio di Moda Movie allo scenografo Osvaldo Desideri, nel 1988 premio Oscar e David di Donatello per le scenografie del colossal di Bernardo Bertolucci “l’Ultimo Imperatore”. Un grande maestro che ha avuto tutte le soddisfazioni dalla professione che ora esprime l’aspirazione più grande:<i> ‘avere vicino dei giovani e insegnargli il mestiere</i> – dice -, <i>perché noi veniamo dalla bottega dell’arte, invece adesso, se non hanno un contatto con dei maestri la bottega dell’arte non esiste più. Chi è che gliela tramanda. Vivono solo di espedienti giornalieri: non so, registri che fanno i corti e usano solo il cellulare. Loro sono convinti che usando il cellulare possano fare un buon racconto. Io non ci credo molto”. </i>

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