13 Giugno 2011, h. 00:00

Nuove regole per i contratti pubblici

Dopo anni di gestazione e ulteriori sei mesi di attesa, dall’8 giugno sono operative le nuove procedure per programmare, bandire ed eseguire i contratti di appalto pubblici. Le nuove regole sono contenute in un unico Codice che nell’edizione del Genio Civile conta ben 900 pagine: disposizioni e procedure che le imprese fornitrici di lavori, beni e servizi dovranno conoscere a menadito: gli appalti, infatti, si giocano anche sul filo della formalità, impossibile sbagliare una virgola. Le novità introdotte dal nuovo regolamento sono al centro di sei giornate di formazione promosse da Confartigianato Anaepa insieme al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e alle categorie degli impiantisti e delle imprese di pulizia. Primo appuntamento il 7 giugno, docenti del corso, dirigenti e funzionari del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici e della Provincia di Roma. <i>“L’obiettivo di questa serie di incontri </i>– spiega Arnaldo Redaelli, presidente di Anaepa Confartigianato – <i>è approfondire la conoscenza di tutti gli aspetti connessi al contratto degli appalti, ma soprattutto far conoscere alle nostre imprese come si lavora nell’ambito pubblico dove è importante, non solo il saper fare, ma anche la conoscenza delle norme e di tutti i passaggi formali”.</i> Il regolamento avrà un impatto significativo principalmente per le piccole imprese impegnate nei lavori pubblici, dove sono previsti premi di qualificazione e la possibilità di accesso a nuove fasce, legate alle nuove classifiche intermedie destinate alle PMI. Per Franco Karrer, Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, le novità per le piccole imprese saranno soprattutto legate al percorso di semplificazione recentemente imboccato dal Governo. <i>“In modo diretto</i> – sottolinea Karrer – <i>il regolamento ovviamente regolamenta l’intero mercato, non guarda tanto ai singoli operatori e alle loro caratteristiche. Pur nondimeno attraverso un processo di semplificazione che effettivamente comincia a farsi strada, le capacità dei diversi soggetti sono misurate in modo appropriato e soprattutto è meno complesso per qualcuno poter essere in competizione con altri. Da questo punto di vista c’è sicuramente un miglioramento che sta anche in quello che sono la revisione delle categorie in modo tale che si è potuto qualificare meglio i singoli operatori: chi ha una specializzazione maggiore, sicuramente più appropriata, più particolare riesce meglio di prima a poter competere sul mercato”.</i> La disciplina degli appalti non sarà definitiva. Il Decreto Sviluppo, infatti, introduce significative modifiche al Codice dei Contratti Pubblici al fine di semplificare ed accelerare le attuali procedure di affidamento degli appalti, per consentire un rapido via libera degli interventi infrastrutturali e conseguire, quanto più rapidamente possibile, gli effetti anticiclici connessi alla realizzazione degli interventi. Ma il cantiere per semplificare il settore rendendolo sempre più a misura delle Pmi si è appena aperto. <i>“Queste chiacchierate sulle norme</i> – osserva Massimo Sessa, Presidente della terza sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici -<i> danno la possibilità alle Istituzioni e a Confartigianato di aprire questo dibattito, una attenta riflessione diretta con gli operatori, insieme agli operatori, affinché si possa arrivare a delle disposizioni, sempre nel rispetto delle direttive comunitarie, che possano produrre una semplificazione del sistema”.</i>

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