16 Novembre 2011, h. 00:00

I Giovani Imprenditori di Confartigianato si incontrano a Treviso

A Treviso sono arrivati in 250, giovani imprenditori giunti da tutta Italia per comprendere fino in fondo l’attuale situazione politico-economica, per confrontarsi sul futuro dell’imprenditoria italiana e per preparare i lavori dell’assemblea nazionale di Firenze. “Il nostro augurio – ha detto Marco Colombo, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato – è che da questa due giorni di lavoro emergano una serie di problematiche che faremo nostre e che cercheremo di rilanciare durante la nostra Assemblea di marzo”. “Fare impresa oggi: distinguersi per non estinguersi” è il titolo scelto per la due giorni trevigiana. Un momento di approfondimento che i giovani imprenditori di Confartigianato hanno condiviso con Bruno Panieri, il direttore delle politiche economiche di Confartigianato, con il docente universitario Stefano Micelli e con Oscar Giannino, il giornalista economico che ha analizzato le attuali dinamiche economiche globali. “I fondamentali dell’Italia ci sono – ha detto il conduttore di La versione di Oscar, l’approfondimento politico di Radio24 – Siamo il paese più patrimonializzato di tutti, il nostro sistema bancario non ha commesso gli errori degli altri e possiamo vantare un tessuto imprenditoriale, di export manifatturiero e di micro e piccole imprese che sta reggendo alla crisi in maniera strepitosa. E’ questa Italia della dignità che meriterebbe risposte migliori dalla politica”, ha concluso Giannino. Una serie di risposte, o meglio, di idee vincenti, le ha portate a Treviso Stefano Micelli, che durante il proprio intervento ha mostrato tanti casi d’eccellenza artigiana, di imprese che hanno raggiunto picchi di qualità grazie all’innovazione di prodotto, di produzione e di commercializzazione. Imprenditori che dalle province italiane hanno saputo conquistare piazze e mercati esteri. Una possibilità, quella dell’export, che le imprese italiane possono percorrere sempre, soprattutto in un momento in cui il mercato interno è saturo. Risposte, però, che i giovani imprenditori di Confartigianato hanno cercato anche dal confronto tra loro stessi, grazie ai quattro gruppi di lavoro organizzati per approfondire altrettanti impulsi di sviluppo: la valorizzazione di prodotto, la qualità e l’innovazione, le reti d’impresa ed il ruolo dell’associazionismo. “Dai gruppi di lavoro sta emergendo il racconto della propria difficoltà quotidiana di fare impresa, ma soprattutto il sempre crescente ruolo delle associazioni di rappresentanza – ha spiegato Marco Colombo – Un imprenditore che si sente parte di un sistema associativo sa che proprio il suo sistema sarà il primo ad offrire risposte e soluzioni ai momenti di difficoltà”. A Treviso, infine, sono state portate una serie di buone pratiche realizzate lungo tutto lo Stivale. Dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, passando per Como, Lecco e Napoli, una rassegna completa di quanto i giovani imprenditori stanno facendo in Italia per rilanciare occupazione ed economia.

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