19 Dicembre 2011, h. 00:00

Lavoro e pensioni: per gli artigiani una manovra in chiaroscuro

Per artigiani e piccoli imprenditori la manovra del Governo Monti è fatta di alcune luci sul fronte dell’occupazione e di pesanti ombre in tema di previdenza. Le buone notizie riguardano l’alleggerimento delle tasse sul lavoro. Un’esigenza più volte manifestata da Confartigianato. E così, dal 2012, le imprese potranno dedurre l’Irap dalle imposte dirette (Ires e Irpef) pagate sulla retribuzione dei dipendenti. Si tratta di una misura importante visto che il 40% dei lavoratori dipendenti in Italia si concentra proprio nelle micro e piccole aziende. E’ un intervento che fa risparmiare le imprese, fa bene all’occupazione e può migliorare la posizione dell’Italia che – come ha sempre denunciato Confartigianato – è uno dei Paesi europei con la maggiore tassazione sul lavoro. Nel 2012 sarà anche più conveniente offrire occupazione a giovani e donne. La deducibilità dell’Irap è prevista infatti per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato personale femminile e maschile fino a 35 anni. Gli sgravi del decreto ‘salva Italia’ si sommano ad altri interventi, questa volta previsti dalla Legge di stabilità varata a fine novembre. Il prossimo anno, ad esempio, continueranno ad essere esenti da tasse e contributi i premi ai dipendenti che incrementano la produttività e l’efficienza organizzativa dell’azienda. Se con una mano dà, con l’altra la manovra Monti toglie risorse agli imprenditori. Stiamo parlando dell’innalzamento di 4 punti dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi: dal prossimo anno scatteranno aumenti delle aliquote che, nel 2018, porteranno al 24% il carico contributivo. Un balzo troppo repentino e gravoso – ha protestato Confartigianato insieme con Rete Imprese Italia – che sottrae al lavoro autonomo alcuni miliardi di euro. Secondo Riccardo Giovani, direttore relazioni sindacali di Confartigianato ‘Si tratta di un aumento inaccettabile, particolarmente pesante soprattutto in questa fase di grave crisi congiunturale in cui le imprese avrebbero bisogno di risorse per continuare a stare sul mercato e per continuare a crescere’. Il capitolo pensioni prevede però anche misure che ristabiliscono regole uguali per tutti. ‘Abbiamo misure sicuramente condivisibili – sottolinea Riccardo Giovani – come quella dell’introduzione del meccanismo di calcolo contributivo per tutti pro rata dal primo gennaio 2012. Naturalmente noi auspichiamo che questa misura venga realmente estesa a tutti, che non vengano lasciate senza sacche di privilegi. Ci sono poi misure inevitabili come l’innalzamento dell’età pensionabile’. La parità tra dipendenti ed autonomi continua invece ad essere lontana per quanto riguarda le regole sui lavori usuranti. Infatti, conclude Giovani “a fronte di una sostanziale elevazione dell’età pensionabile, continuiamo ad avere lavoratori autonomi che non potranno godere dei benefici pensionistici previsti per i lavori usuranti”.

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