24 Gennaio 2012, h. 00:00

Tempi di sconfinamento, la stretta di Basilea 3

Anno nuovo ma problemi vecchi per le micro e piccole imprese. Se è vero che il rapporto tra banche e imprenditori non è mai stato idilliaco, è vero anche che la stretta creditizia nata con la crisi del 2008 e le novità previste da Basilea 3 rischiano, seriamente, di peggiorare la situazione. A cominciare dalle nuove regole sui tempi di sconfinamento, entrate in vigore il primo gennaio 2012. “Lo sconfinamento è l’eventuale ritardo con cui l’impresa restituisce alla banca la rata di mutuo secondo le caratteristiche e le tempistiche del proprio piano di ammortamento”, ha spiegato Bruno Panieri, il direttore delle politiche economiche di Confartigianato Imprese. Il 31 dicembre 2011, infatti, è scaduta la deroga temporanea concessa all’Italia che permetteva alle banche di segnalare gli sconfinamenti delle imprese dopo 180 giorni, e non dopo i 90 giorni previsti da Basilea 2. Resta in vigore, invece, la deroga permanente per le banche che utilizzano sistemi di rating interni. Almeno fino al 31 dicembre 2012, la scadenza fissata da Basilea 3 per portare anche questo limite a 90 giorni. Ridurre a tre mesi i tempi di sconfinamento, però, potrebbe trascinare le imprese in cattive acque. “Le conseguenze di uno sconfinamento possono essere molto gravi per le imprese – ha aggiunto – la banca, infatti, può fare richiesta di rientro dell’affidamento eventualmente accordato perché, a quel punto, l’impresa diventa insolvente”. In un periodo di crisi economica così grave per i bilanci delle imprese, Confartigianato, l’ABI e le altre organizzazioni di rappresentanza hanno firmato un protocollo d’intesa che dovrebbe attenuare l’impatto delle nuove norme sullo sconfinamento. “Le nuove regole rischiano di aggravare ulteriormente le già difficili condizioni di accesso al credito che stiamo vivendo in questo periodo – ha concluso Panieri – Per questo motivo, la rappresentanza imprenditoriale e l’ABI hanno siglato un protocollo d’intesa attraverso cui individuare misure che ci consentiranno di creare una serie di strumenti che aiutino le imprese”. Due, in sostanza, le linee guida dell’accordo tra imprenditori e ABI. Da una parte, uno sforzo comune per informare le imprese delle novità, evitando così di incorrere in qualche sgradita sorpresa, dall’altra, invece, l’impegno da parte delle banche aderenti all’accordo di accompagnare le imprese verso soluzioni personalizzate per evitare che le nuove regole sugli sconfinamenti chiudano, definitivamente, le porte del credito per artigiani e piccoli imprenditori.

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