23 Marzo 2012, h. 12:48

ASSEMBLEA GIOVANI IMPRENDITORI – Lavoro: I giovani principali vittime della recessione

Gli under 40 hanno pagato il prezzo più alto della crisi.
Tra il 2008 e il 2011 i lavoratori con meno di 40 anni sono diminuiti dell’11,4%, facendo mancare all’appello 1.233.500 occupati. Contemporaneamente i lavoratori con più di 40 anni sono aumentati del 5,2%, pari a 663.700 unità.
Tra settembre 2010 e settembre 2011, l’Italia è seconda soltanto alla Spagna per il maggior calo dell’occupazione under 40 che scende dell’1,6% (pari a 158.500 occupati in meno), mentre gli over 40 aumentano del 2,4% (pari a 317.700 occupati in più).
I dati emergono dall’Osservatorio sull’imprenditoria giovanile realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato e presentato all’Assemblea nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato.
La grande recessione ha colpito anche l’imprenditoria giovanile. Tra il 2007 e il 2011 si registra una diminuzione del 17,1% di imprenditori italiani under 40, pari a 387.400 unità in meno. Nel nostro Paese la diminuzione è più accentuata rispetto al calo medio del 14,7% di giovani imprenditori verificatosi nell’Unione europea.
Nonostante questa flessione, l’Italia rimane sul gradino più alto del podio europeo per numero di imprenditori e di lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni: sono 1.872.500 e staccano nettamente il Regno Unito che ne conta 1.303.700, la Polonia che ne conta 1.127.300 e la Germania che arriva a contarne 1.055.900.
Nel nostro Paese, quindi, il 19,6% dei giovani occupati under 40 lavora in proprio, una percentuale quasi doppia rispetto al 10,3% della media europea.
Nel dettaglio la propensione a ‘fare impresa’ dei giovani italiani è superiore al 10,2% della Spagna, al 9,8% del Regno Unito, al 7,3% della Francia, e al 6,5% della Germania.
Circa il 30% dei giovani imprenditori italiani sono artigiani. I capitani under 40 delle piccole imprese sono infatti 614.115. E anche per loro la crisi si è fatta sentire con una diminuzione di 33.284 imprenditori tra il 2010 e il 2011, pari ad un calo del 5,1%.
In testa alle regioni con la maggiore presenza di giovani artigiani vi è la Lombardia (114.424), seguita da Veneto (60.985), Emilia Romagna (90.932), Piemonte (59.453), Toscana (50.377).
A livello settoriale, il 43,2% dei giovani imprenditori artigiani opera nelle costruzioni e il 21,7% nelle attività manifatturiere; questi due comparti, insieme, assorbono quasi i due terzi dell’imprenditoria artigiana giovanile (64,9%). Il resto è in prevalenza a capo di imprese attive nelle Altre attività di servizi (12,9%), nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio e nella riparazione di autoveicoli e motocicli (5,1%), nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (4,9%) e nel Trasporto e magazzinaggio (4,7%).

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