23 Luglio 2012, h. 00:00

Il Governo attacca la spina del quinto conto energia

Dopo la firma dei ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura sui due decreti attuativi e i 6 miliardi di euro di incentivi raggiunti con il quarto conto, tutto è pronto per l’entrata in vigore del quinto conto energia, prevista per il 27 agosto, che ordina e determina gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tre le principali novità per le micro e piccole imprese, tre aspetti per cui Confartigianato Imprese si è battuta, riuscendo a portare a casa tre piccoli ma significativi successi in un contesto fatto di tagli e cambiamenti continui. Il primo e forse più importante aspetto è l’esclusione della procedura di registro per gli impianti non superiori ai 20 kw, quelli che maggiormente interessano i piccoli imprenditori. Meno burocrazia, quindi, l’accesso diretto agli incentivi e la possibilità di aumentare i benefici se, oltre alla produzione, gli interventi dovessero riguardare l’efficientamento energetico e la bonifica di amianto ed eternit dai siti scelti. Il secondo aspetto positivo è la data di entrata in vigore, il 27 agosto per il fotovoltaico e il primo gennaio 2013 per tutte le altre fonti. Date certe, che permetteranno di pianificare interventi ed investimenti, spezzando l’incertezza che si è venuta a creare con il terzo repentino cambiamento in poco più di due anni. Il terzo aspetto positivo è l’aumento del tetto di spesa. Inizialmente, infatti, l Governo aveva messo a disposizione 5 miliardi di euro, ma dopo le pressioni di Confartigianato, l’esecutivo ha stanziato 6,7 miliardi di euro, aumentando così le possibilità operative di un settore che soltanto nell’artigianato vale più di 100mila imprese e quasi 370mila addetti. “Con i due decreti firmati il 6 luglio – hanno detto in coro i tre ministri interessati, Catania, Clini e Passera – viene introdotto un sistema di incentivi moderno, sostenibile ed equo”. Nonostante i commenti dei professori, però, in molti hanno storto la bocca davanti al quinto conto energia. Sul piatto ci sono meno soldi a disposizione, ma in tempi di austerità questa non è certo una novità, e il rischio di staccare la spina ad uno dei pochi settori a segno positivo nell’economia italiana. Il quinto conto energia, però, nasconde anche un altro aspetto positivo, un filo conduttore, una sottile linea guida che potrebbe avviare un circolo virtuoso per il settore delle rinnovabili, dell’innovazione tecnologica e dell’edilizia. L’accesso diretto agli incentivi, infatti, viene esteso anche agli impianti ad alto tasso d’innovazione, a quelli a concentrazione e agli interventi che portano alla bonifica degli edifici esistenti. Interventi che, oltre agli impiantisti, coinvolgono anche l’edilizia. Meno fondi, quindi, ma premi per chi fa innovazione, sviluppo ed efficientamento energetico.

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