23 Ottobre 2012, h. 00:00

Rete Imprese Italia in audizione parlamentare sui ‘Compro Oro’

La mancanza di regole che ha finora permesso ai ‘Compro oro’ di proliferare in tutta Italia, con danni al settore degli orafi e alla trasparenza delle compravendite del prezioso metallo, potrebbe essere quasi al capolinea, grazie a una proposta di legge sostenuta da Confartigianato Orafi. Sull’iniziativa, con primo firmatario l’onorevole Donella Mattesini, la Commissione attività produttive della Camera dei Deputati ha incontrato il 16 ottobre Rete Imprese Italia. «Condivisione piena all’impianto del testo» è stata espressa dai rappresentanti dell’ organizzazione che hanno sottolineato l’importanza di dare regole certe a un settore che, praticamente senza controlli, movimenta non meno di 300 tonnellate di metalli nobili all’anno con un giro d’affari stimato il 7/10 miliardi di euro. Finora questo genere di attività non ha brillato per trasparenza e legalità; gli operatori onesti chiaramente ci sono e la proposta di legge mira alla loro tutela, ma le irregolarità sono molto diffuse. Da una serie di controlli effettuati su 3.000 ‘Compro oro’ sono emersi 113 milioni di euro non dichiarati, iva evasa per 36,5 milioni di euro e 31 evasori totali (fonte AIRA – Associazione Italiana responsabili anti-riciclaggio). “Il pacchetto – spiega il presidente di Confartigianato Orafi, Luciano Bigazzi – in estrema sintesi prevede: maggior trasparenza, maggior legalità nelle transazioni, regole cogenti per i ‘Compro oro’ e misure a tutela dei consumatori”. Tra le principali novità del testo: istituzione di un registro dei ‘Compro oro’ presso le Camere di Commercio; tracciabilità degli oggetti acquistati attraverso la creazione di una specifica banca dati; un pacchetto di disposizioni fiscali con iniziative in materia di pagamenti, Iva, e codici Ateco per rendere identificabili le attività. Rete Imprese Italia, ha espresso un plauso particolare per l’impegno, contenuto nelle legge, a istituire un Fondo per la promozione del settore orafo, fondo che da tempo il settore aveva richiesto. Sulla proposta di legge, presentata lo scorso 16 aprile, grava però la spada di Damocle dei tempi di approvazione. Lo sottolinea il Presidente degli orafi artigiani Luciano Bigazzi: “E’ ovvio che per il via libera a questa normativa bisogna tener conto dei tempi di approvazione del Parlamento. Per accelerare l’iter, abbiamo chiesto la sede deliberante da parte della X Commissione, non so se questo sarà possibile. Il problema è che la legislatura sta per finire, quindi, se non facciamo in tempo entro questa legislatura, dovremmo ripartire da capo. Sarebbe un serio problema perché il settore in questo momento sta soffrendo anche a causa di questo problema. Prima si risolve la questione dei ‘Compro oro’ prima il settore dell’oreficeria ne avrà dei benefici”, conclude il presidente Bigazzi.

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