12 Giugno 2013, h. 00:00

Il ministro Zanonato lancia le priorità per la crescita: fisco, credito e semplificazioni

flavio zanonato assemblea 2013Come da tradizione, è stato il ministro per lo sviluppo economico, Flavio Zanonato, a rappresentare il Governo all’Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese. Un intervento che l’ex sindaco di Padova ha percorso per tappe, snocciolando i primi interventi realizzati dal Governo e presentando quelli già in agenda per il prossimo futuro. Con un impegno di fondo: dedicare la massima attenzione alle micro e piccole imprese. “Il compito che ci siamo posti è quello di creare i presupposti perché le imprese tornino ad investire, a crescere, ad assumere, mettendole in condizione di competere ad armi pari con i concorrenti europei – ha detto il Ministro davanti agli oltre 2600 delegati di Confartigianato presenti a Roma – Questo deve essere il nostro mantra. Noi non vogliamo nulla in più di quanto hanno le imprese in Europa, però non vogliamo neppure che le nostre imprese siano gravate da balzelli, da pesi e da normative che le rendono poco competitive. Non per loro incapacità, ma per il fatto che hanno questo carico in più da sopportare. Ci deve essere la parità tra le nostre imprese e le imprese europee”. Se questo è l’obiettivo, e cioè creare le condizioni migliori per fare impresa, le tappe per raggiungerlo passano per un netto alleggerimento del carico burocratico e fiscale e per un credito più accessibile per cittadini e imprese. “Doteremo il Fondo centrale di garanzia di maggiori risorse e procederemo con urgenza ad una revisione dei criteri di accesso – ha continuato Zanonato – Per le imprese, oggi, questi criteri sono rigidi e molte imprese non riescono ad accedere a questo fondo. Vogliamo che diventi il volano. Non siamo in grado di finanziare le imprese, siamo in grado di garantirle quando chiedono il credito alle banche”. Più soldi per le imprese, quindi, ma anche un minor spreco di risorse. La burocrazia italiana continua a costare troppo alle piccole imprese, risorse economiche ed umane. “La burocrazia costa alle imprese 30 miliardi di euro l’anno. Una somma enorme, equivalente, tanto per avere un ordine di grandezza, a due punti di PIL, ovvero al doppio della manovra correttiva varata alla fine del 2011 per riportare i conti pubblici in ordine. Una sacca di valore aggiunto sprecato, sprechi che dobbiamo riuscire ad aggredire, restituendo in buona parte queste risorse alle aziende”, ha detto il Ministro raccogliendo un’ovazione dalla sala. Un ultimo passaggio, il ministro lo ha dedicato alla nascita dell’Agenzia per le imprese di Confartigianato. “Posso annunciarvi con grande soddisfazione che è nata l’Agenzia per le imprese di Confartigianato – ha detto con una punta d’orgolio il titolare dello Sviluppo economico – Venerdì scorso la Regione Lombardia ha deliberato il proprio assenso, si è associata alle decisioni favorevoli delle regioni Lazio, Marche e Veneto e il ministero dello Sviluppo economico ha già firmato il decreto di accreditamento. Oggi, quindi, l’Agenzia è operativa”. Il ministro Zanonato ha affrontato i tanti, forse troppi, problemi che assillano le imprese di questo paese. Un’analisi che ha convinto gli imprenditori presenti, numerosi gli applausi durante l’intervento del ministro. Ma oggi, nel trambusto di una crisi senza fine, imprenditori e rappresentanti delle imprese aspettano fatti concreti. La conferma arriva direttamente dalla loro voce. “Speriamo che il linguaggio veramente nuovo, come ha detto il ministro, possa portare in questa direzione. L’ammodernamento, la sburocratizzazione, il lasciarci lavorare sono veramente il distillato di tutto quello che serve a noi come imprese. Il resto avanza, ce la facciamo per conto nostro”, ha commentato Angelo Carrara, presidente di Confartigianato Bergamo lasciando l’Auditorium Parco della musica di Roma al termine dell’Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese. Al delegato bergamasco ha fatto eco Giovanni Lamioni, presidente di Confartigianato Grosseto. “L’agenda del Ministro è sostanzialmente la nostra agenda, perché sburocratizzare e rendere il lavoro in questo paese una cosa fattibile, come in tutti gli altri paesi del mondo, è la cosa più semplice. Se poi devo individuare la riforma madre in questo paese, dico la riforma fiscale, perché noi abbiamo un carico fiscale che è assolutamente insostenibile”.

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