30 Luglio 2013, h. 15:05

EDILIZIA – Bene emendamento per rendere stabili ecobonus dal 2014.Utile per rilancio costruzioni

“Un intervento fortemente sollecitato da Confartigianato Costruzioni che coglie numerosi obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.

Il Presidente di Confartigianato Costruzioni Arnaldo Redaelli esprime un giudizio positivo sull’emendamento per rendere permanenti dal 2014 gli incentivi per ristrutturazioni edilizie ed efficienza energetica previsti dal Dl ecobonus, presentato dagli onorevoli Stefano Allasia ed Ermete Realacci e approvato all’unanimità dall’Aula di Montecitorio con il parere favorevole del Governo e della Commissione Ambiente della Camera.

“Confartigianato Costruzioni – sottolinea il Presidente Redaelli – chiede  di rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica in edilizia. L’efficacia di queste misure, che il Governo ha prorogato a fine anno con il provvedimento sull’ecobonus e le ristrutturazioni in edilizia, è dimostrato dall’aumento del 5,5% della produzione delle costruzioni tra marzo e aprile 2013, da attribuirsi soprattutto all’accelerazione di interventi di riqualificazione avviati dalle famiglie italiane in prossimità della scadenza delle agevolazioni originariamente prevista per il 30 giugno, cioè prima della proroga a dicembre 2013. Non dimentichiamo che il settore delle costruzioni ha un potente effetto-leva per molte attività economiche dell’indotto”.

Secondo Redaelli “visto che il 60% del patrimonio immobiliare nazionale risale a prima degli anni ’70 e il sostanziale blocco delle nuove costruzioni, si deve puntare sulla manutenzione rendendo appunto permanenti gli incentivi per favorire la riqualificazione di edifici, case e quartieri. Il nuovo modello su cui puntare è il passaggio dal costruire al ‘costruito’, che previlegi interventi sull’esistente, evitando il consumo del territorio”.

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