28 Dicembre 2013, h. 11:12

CREDITO- Il Presidente Giorgio Merletti: “Le banche non assecondano la ripresa” Rapporto Confartigianato ‘Sempre meno risorse alle imprese italiane’

“La situazione creditizia delle imprese, soprattutto di quelle di piccola dimensione, rimane critica. Un credito sempre più scarso e costoso blocca le opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica. Tutto ciò mentre le nostre aziende sono alle prese anche con i ritardi di pagamento degli Enti pubblici e dei privati che le costringe a chiedere prestiti per compensare i mancati incassi dei ‘cattivi pagatori’. Quando le banche decideranno di sostenere la ripresa?”

E’ quanto sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti commentando i dati di un rapporto della Confederazione che ha ‘misurato’ la crisi di liquidità che soffoca gli imprenditori italiani con finanziamenti sempre più scarsi e costosi.

Dalla rilevazione emerge che tra ottobre 2012 e ottobre 2013 i prestiti alle aziende italiane sono diminuiti del 5,2%, pari a 50,2 miliardi in meno. Al calo della quantità di finanziamenti al sistema produttivo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. A ottobre 2013 il tasso medio per i prestiti fino a 1 milione di euro è del 4,49% (66 punti base in più rispetto alla media Ue), ma sale al 5% per i prestiti fino a 250.000 euro, vale a dire 44 punti base in più rispetto alla media Ue.

La diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda il Molise, dove, tra settembre 2012 e settembre 2013, lo stock di prestiti alle imprese è calato del 9,2%, seguita dalla Campania ( – 8,3%) e dalla Sicilia (-8,1%).

A livello provinciale, il calo più vistoso dei finanziamenti interessa le piccole imprese di Agrigento (-12,5% tra settembre 2012 e settembre 2013), seguite da quelle di Vibo Valentia ( – 11%) e da quelle di Campobasso ( – 10,9%).

Anche per quanto riguarda il costo del denaro, il gap Italia-Ue per i tassi d’interesse penalizza in particolare le piccole imprese con meno di 20 addetti.

A livello regionale la situazione peggiore si registra in Calabria dove le piccole imprese pagano i tassi d’interesse più alti: 10,60%. Seguono la Campania con il 10,14% e l’Umbria con il 10%. Sul versante opposto della classifica, il denaro è meno costoso nella Provincia Autonoma di Bolzano (6,11%), nella Provincia Autonoma di Trento (6,64%) e in Emilia Romagna (7,89%).

La classifica provinciale del costo del denaro vede ‘maglia nera’ la provincia di Crotone dove i tassi di interesse si attestano all’8,37%. Seguono Vibo Valentia (7,85%) e Catanzaro (7,73%). I tassi più bassi si registrano invece a Bolzano (3,77%), Udine (4,05%) e Cuneo (4,21%). In pratica a Crotone il denaro costa più del doppio rispetto a Bolzano con una differenza di ben 460 punti base).

Le più colpite dal razionamento del credito sono le imprese artigiane: tra giugno 2012 e giugno 2013 i prestiti sono diminuiti del 6,4%, pari a 3,4 miliardi in meno, e si attestano a 49,9 miliardi. A livello regionale, il calo maggiore di finanziamenti si registra in Abruzzo ( – 9,1%), Molise ( – 9%), Emilia Romagna ( – 8,5%), Veneto ( – 8,1%).

 

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