17 Marzo 2014, h. 00:00

IRAP, energia e lavoro: le prime iniziative del Governo Renzi

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Il nuovo governo di Matteo Renzi cala il primo poker di iniziative per le micro e piccole imprese italiane. Lavoro, debiti della pubblica amministrazione, riduzione del cuneo fiscale e abbattimento dei costi dell’energia, questa la rotta impostata dal Consiglio dei ministri. Si parte dalla riduzione del cuneo fiscale, con un taglio del 10% dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive, che porterà, secondo le stime del Governo, ad un risparmio di 2,4 miliardi di euro per le casse delle imprese. Non per tutte, però, perché la riduzione verrà applicata soltanto alle aziende con dipendenti. Ma se si considera che i 2/3 delle imprese italiane non hanno dipendenti, la misura adottata dal Governo Renzi andrà incontro ad una piccola, piccolissima parte delle imprese italiane. E lo stesso si può dire per la riduzione annunciata dell’IRPEF, che non verrà applicata ai lavoratori autonomi. “Sulla riduzione del cuneo fiscale ci sono due note dolenti – ha spiegato il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti – la prima è l’aver escluso il mondo del lavoro autonomo dalla riduzione dell’Irpef, crediamo che sia un’iniziativa iniqua, non corretta dal punto di vista concettuale e il risultato dell’applicazione di una politica che non ci piace. La seconda è quella dell’IRAP, perché introdurre una riduzione universale del 10% farà sì che saranno i soliti noti ad averne i benefici, le società di capitali, le banche, le assicurazioni, etc etc”. Buone, invece, sembrano essere le misure per la riduzione del costo dell’energia, annunciate dal Governo Renzi per lasciare nelle tasche delle piccole imprese quasi 1,5 miliardi di euro l’anno, con un taglio sui costi di gestione del 10%. Una misura concreta che può dare un primo sollievo ai bilanci delle imprese. Così come buone sembrano essere le misure di semplificazione del lavoro, un passo indietro rispetto alle novità introdotte sotto il mandato del ministro Fornero, con l’abolizione dell’obbligo di assunzione e della causale per il tempo determinato fino a 36 mesi. “La semplificazione nelle assunzioni e nelle dismissioni dei lavoratori con i contratti di apprendistato a tempo determinato va nella giusta direzione, l’avevamo già proposto e lo aspettavamo da tempo”, ha sottolineato Giorgio Merletti. Un capitolo a parte, infine, lo merita l’annuncio sui debiti della pubblica amministrazione, tema tanto caro alle imprese italiane. Secondo l’ex sindaco di Firenze, infatti, a luglio lo Stato arriverà ad aver saldato 68 miliardi di euro di debiti della pa, semplificando il sistema di pagamento. Una cifra mostruosa, che ha lasciato a bocca aperta gli osservatori economici e che, a conti fatti, sembra più una promessa ad effetto che la soluzione ad uno dei più vergognosi e controversi problemi dell’Italia di questi anni.

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