28 Maggio 2014, h. 00:23

CREDITO – Rilevazione Confartigianato. Ancora in calo i finanziamenti alle imprese

“Ha ragione il presidente della BCE Mario Draghi. Occorre un intervento straordinario che spinga in maniera più incisiva verso la crescita”, osserva il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti che aggiunge: “E questo non può avvenire se si concede sempre meno credito alle imprese: anche in febbraio lo stock dei prestiti registra una diminuzione del 4,9%, con un ulteriore peggioramento rispetto al -4,7% registrato nel mese precedente”.

Il dato emerge da una elaborazione di Confartigianato che ha analizzato l’andamento dei finanziamenti al sistema imprenditoriale italiano. E se da un lato il credito si riduce dall’altro peggiora anche il costo del denaro: per gli imprenditori italiani continua ad essere il più alto d’Europa con tassi di interesse sui nuovi finanziamenti pari al 3,45%, superiori di 72 punti base in confronto alla media del 2,73% registrata nell’Unione europea.

Nel dettaglio, sono le aziende di piccola dimensione le più penalizzate sul fronte del caro-denaro: infatti, i tassi medi di interesse applicati ai prestiti fino a 250.000 euro raggiungono il 4,75%. Addirittura i tassi raggiungono punte record in Calabria e in Sardegna: Crotone è ‘maglia nera’ per i tassi più alti che toccano l’8,67% seguita da Olbia-Tempio con il 7,83% e da Carbonia-Iglesias con il 7,79%. Sul versante opposto della classifica, la provincia autonoma di Bolzano fa registrare tassi di interesse del 3,81%, di poco inferiore al 4,11% applicato a Cuneo e del 4,26% applicato a Udine.

Secondo Confartigianato, il divario Nord-Sud si riscontra anche nella quantità di finanziamenti erogati: la diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda il Molise, dove, tra febbraio 2013 e febbraio 2014, lo stock di prestiti alle imprese è calato dell’11,7%. Seguono Umbria e Marche, con una diminuzione del 7,8%, e la Sicilia (-7%).

A livello provinciale, il calo più vistoso dei finanziamenti interessa le piccole imprese di Isernia (-21,3% tra febbraio 2013 e febbraio 2014), seguite da quelle di Caltanissetta ( – 10,9%) e da quelle di Biella (-10%).

Colpite dal razionamento del credito anche le imprese artigiane: a dicembre 2013 lo stock di finanziamenti è diminuito del 6,7%, pari a 3,5 miliardi in meno rispetto a fine 2012.

A ‘soffrire’ le difficoltà di accesso al credito sono soprattutto le piccole imprese del settore manifatturiero: secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, nel I trimestre 2014, a denunciare problemi è il 18,1% delle aziende manifatturiere con meno di 50 addetti, a fronte di una quota dell’11,3% di aziende manifatturiere di media dimensione e  del 12% di grandi imprese.

“Il perdurare delle difficoltà di accesso al credito bancario per le piccole imprese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti –  è un brutto segnale rispetto ad una possibile uscita dal tunnel della crisi. In mancanza di una ripresa degli investimenti, infatti, le nostre imprese, soprattutto nel manifatturiero, restano penalizzate nella competizione globale, non aiutate anche da un euro forte che si aggiunge alle difficoltà generate dai ritardi nei pagamenti”.

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