17 Giugno 2014, h. 00:00

Al via la finale del concorso di moda “Imbastire un sogno, cucire un’idea”

imbastire un sogno

Il concorso di moda Imbastire un sogno, cucire un’idea celebra la 6° edizione conquistando il palcoscenico nazionale e confermando quanto di buono fatto in questi anni, avvicinare gli allievi delle scuole di formazione ai tanti mestieri della filiera della moda, offrendo ai ragazzi la possibilità di sprigionare il proprio estro creativo. Da quest’anno, infatti, il concorso lascia l’Opificio JM e piazza del Duomo di Prato, passerelle storiche della manifestazione, per sbarcare a Firenze, il prossimo 19 giugno, con la finale che si svolgerà nella splendida cornice del Salone dei 500 di Palazzo Vecchio, dove i 40 finalisti di quest’anno, 30 per la moda donna e 10 per quella uomo, si sfideranno a colpi di creatività. “I primi due brand mondiali per riconoscibilità sono la Coca Cola e il Made in Italy – ha detto Andrea Belli, presidente di Confartigianato Prato, ai microfoni dei giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione – Se al valore del made in Italy aggiungiamo quello portato dai nostri giovani, si capisce bene quale siano l’essenza e l’obiettivo di questo concorso di moda”. Più di 200 giovani talenti delle scuole di formazione di tutta Italia si sono sfidati per conquistare la passerella finale di Palazzo Vecchio, dove verranno decretati i vincitori dell’edizione di quest’anno, che avranno la possibilità di fare esperienza diretta nelle migliori case di abbigliamento. In un Paese come il nostro, dove il tasso di disoccupazione giovanile ha toccato la soglia del 46%, permettere ai giovani delle scuole di entrare nel mondo del lavoro, di mettersi alla prova, di imparare i segreti di un mestiere che rappresenta l’eccellenza del made in Italy in tutto il mondo, sono possibilità, concrete, di lavoro e di sviluppo. “Confartigianato sta mettendo a punto un progetto che metta in rete tutte le scuole di sartoria del sistema Confartigianato, per offrire ai giovani che vogliono approcciare il mondo della sartoria, o della moda in generale, la possibilità di prepararsi secondo le modalità che servono alle imprese – ha spiegato Patrizia Curiale, responsabile nazionale di Confartigianato Moda – quello che vogliamo è il ricambio generazionale nelle aziende, perché diversamente morirebbero le aziende e tutto il saper fare italiano in questo e in tutti i mestieri artigiani”. La strada è tracciata, il futuro della moda italiana è nelle mani e nell’estro creativo di questi ragazzi, che oggi hanno bisogno di manifestazioni come Imbastire un sogno, cucire un’idea per entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale, quella delle imprese artigiane di tutta Italia.

 

 

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