17 Giugno 2014, h. 00:00

Confartigianato Legno boccia le nuove norme UNI sui vetri per porte e finestre

La nuova norma UNI 7697 sulla sicurezza nelle applicazioni vetrarie, pubblicata in questi giorni, sta facendo letteralmente infuriare i serramentisti. Il punto più contestato della direttivariguarda la prescrizione sulle lastre interne dei vetrocamera applicate ai serramenti. Finora, per essere in regola, e le norme italiane in materia sono le più severe di Europa, era sufficiente utilizzare vetri di quattro millimetri di spessore. Da ora in poi, su finestre o manufatti, anche molto piccoli, installati a più di un metro dal pavimento, bisognerà montare vetri di sicurezza, temperati oppure stratificati. Un obbligo eccessivamente restrittivo, denuncia Samuele Broglio, presidente di Confartigianato Legno. “Una norma europea UNI 7697 sulla sicurezza nelle applicazioni vetrarie già c’era – spiega Broglio – e già questa norma dava delle prescrizioni di sicurezza aldilà delle prescrizioni che vengono date in tutto il resto d’Europa. Già eravamo più avanti degli altri paesi europei. Quindi questa nuova evoluzione a livello così tanto restrittivo in realtà non serve a niente. Perché non mi risulta che questo obbligo sia andato a fronte di una statistica di rischi presenti. Per rispondere a un problema che non c’è, per salvare da un rischio che non mi risulta sia così incidente, abbiamo dato la certezza di un aumento di costi per il consumatore. Questo è poco ma sicuro”. Confartigianato Legno stima un aumento di costi di circa il 10% considerando solo il prezzo del vetro di sicurezza. Ma ulteriori spese, difficili da quantificare, verranno dalla necessità di adeguare le strutture, a partire dalle cerniere, al maggior carico di vetri più pesanti. Per cercare di contenere i costi, i produttori non potranno aggirare la norma che è di tipo obbligatorio. Lo sottolinea il presidente di Confartigianato Legno: “Chiunque immetta sul mercato un serramento che non abbia i vetri previsti dalla 7697 ha immesso un prodotto non sicuro sul mercato. Quindi le ricadute possono essere onnicomprensive, dall’inficiare l’appalto a lesioni colpose, in caso di incidenti”. Gli artigiani non scherzano sulla sicurezza. La norma UNI 7697, pubblicata per la prima volta nei primi anni ’70 e aggiornata nel 2007, ha contribuito a salvare molte vite umane elevando gli standard delle superfici vetrate delle nostre abitazioni, ma la nuova formulazione sembra più che altro un regalo fatto ai produttori di vetri speciali. “La nostra proposta è di passare a un’immediata revisione della norma che vada a risolvere quelli che sono gli obblighi più incoerenti”, conclude il presidente di Confartigianato Legno, Samuele Broglio.

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