29 Settembre 2014, h. 10:23

Battaglia vinta per i restauratori artigiani: arriva la qualifica attesa da 20 anni

Il 12 settembre segna una data storica per la categoria dei restauratori artigiani con la pubblicazione, sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali, del primo dei bandi previsti per il riconoscimento giuridico della qualificazione professionale degli operatori del settore. Il bando riconosce le esperienze lavorative maturate nel campo e consente ad artigiani ed operatori del restauro, che ne abbiano i requisiti, di ottenere la qualifica di “Collaboratore restauratore di beni culturali”. Per il titolo più ampio di Restauratore, per ottenere il quale il candidato dovrà dimostrare di aver operato per almeno 8 anni in restauri certificati dalle sovrintendenze, bisognerà invece attendere la pubblicazione di un successivo bando di selezione pubblica. Da quasi vent’anni Confartigianato si batte per il riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dalle botteghe artigiane storiche a favore della conservazione e del restauro del patrimonio artistico del nostro paese, un complesso sistema di attività con competenze tecniche uniche al mondo che ha rischiato di essere spazzato via, nel 2009, da un tratto di penna. In quella primavera, infatti, fu approvato un decreto che dettava le nuove regole per l’accesso alla professione. La strada tracciata dal provvedimento era a senso unico: solo i restauratori in possesso di uno specifico diploma rilasciato da una delle tre scuole di alta formazione potevano operare su beni artistici tutelati. Oggi, a quattro anni dalla sospensione di quella procedura di selezione, che tagliava fuori dal mercato oltre 30.000 imprese artigiane che fino a quel momento avevano operato con successo, i restauratori artigiani potranno finalmente vedere riconosciute le loro competenze professionali. Grazie alla battaglia condotta da Confartigianato e dalle altre organizzazioni del settore, i requisiti per la partecipazione al bando sono stati ampiamente estesi e comprendono anche i lavori che devono essere terminati entro dicembre di quest’anno. Sono previsti solo due bandi per il conseguimento dei titoli; le procedure di abilitazione si dovranno concludere entro il prossimo 30 giugno. Dopo questa fase transitoria, l’accesso alla professione sarà regolato attraverso un corso di laurea specifico. “Finalmente – sottolinea il presidente di Confartigianato Restauro Vincenzo Basiglio – è finita. Dopo veramente più di vent’anni di battaglie, di lotte, di situazioni irregolari che non avevamo senso, si è definito il ruolo di una figura principale nel panorama culturale italiano ed internazionale. Nelle ultime lotte siamo riusciti a far riconoscere l’importanza della bottega storica di tradizione che è portatrice di un know-how straordinario che parte del Rinascimento e arriva a oggi: l’artigiano che ha saputo coniugare l’esperienza con la richiesta di informatizzazione e sperimentazione”.

rss