17 Novembre 2014, h. 17:55

Il Governo vara la manovra economica da 36 miliardi

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Espansiva e studiata con l’obiettivo di abbassare le tasse, arrivate ad un livello che, secondo la definizione del Premier Matteo Renzi, è ormai “pazzesco”.

Nelle intenzioni del Governo la legge di stabilità varata il 15 ottobre, parte da qui, dalla volontà di rimettere in moto l’economia, rilanciare l’occupazione e risollevare famiglie e imprese con un taglio, drastico, della pressione fiscale.

E l’impatto sugli imprenditori è senz’altro ‘significativo’, secondo il giudizio sulla manovra espresso da Confartigianato e Rete Imprese Italia.

Si va da un taglio dell’Irap sul costo del lavoro all’introduzione di un regime forfettario per le imprese con ridotti ricavi.

“La riduzione robusta che subirà l’Irap – sottolinea Cesare Fumagalli – va nell’interesse di tutte le imprese con dipendenti. Alle aziende con meno di 50 dipendenti andrà il 40% di questo intervento, a quelle con meno di 20 dipendenti andrà il 28% di questi 6 miliardi e mezzo. E’ innegabile:  la direzione in cui si sta andando non può che essere definita positiva”.

Deciso impulso anche al settore delle costruzioni con la proroga delle agevolazioni per le ristrutturazioni e gli interventi di efficienza energetica.

Per creare più lavoro, la manovra prevede poi la decontribuzione totale per i neo assunti per i primi 3 anni e agevolazioni per le nuove imprese.

“Positivi – rileva Fumagalli –  sono anche gli interventi sulla decontribuzione per le nuove assunzioni. Finalmente, appena il mercato si rimetterà in moto, dovrebbero rendere  possibile nuova occupazione con il 23% di costo in meno”.

Ma, secondo Rete Imprese Italia, va fatto uno sforzo in più per dare risposte concrete anche a quei 3 milioni di imprenditori senza dipendenti, il 70% del tessuto produttivo italiano, che rimangono esclusi da qualsiasi intervento.

“Stiamo cercando – dice il Segretario Generale di Confartigianato – di spingere con il Governo affinchè, attraverso l’attuazione della delega fiscale che il Parlamento ha già approvato, con una riforma dei regimi si possa andare verso interventi di diretto interesse per le imprese. Come la determinazione del reddito per cassa per chi opera in contabilità semplificata”.

E  risposte certe si attendono anche sul fronte della misura che prevede l’anticipo del Tfr in busta paga. Il Premier Renzi ha garantito che l’intervento sarà neutro per la capacità finanziaria e i costi delle piccole imprese. E il presidente Merletti ha annunciato un’attenta vigilanza sul rispetto di questo principio.

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