L’oreficeria artigiana è pronta a conquistare i mercati asiatici

I mercati asiatici rappresentano un’opportunità incredibile per le piccole imprese italiane, perché sono piazze ricche e affamate di ‘made in Italy’. Portare le imprese italiane a collaborare con i designer cinesi, quindi, permette di creare pezzi pensati secondo il gusto del mercato di riferimento, realizzandoli secondo gli standard italiani d’eccellenza.
Un esperimento imprenditoriale che Confartigianato Orafi e l’ITA, la nuova agenzia ICE, hanno portato avanti per un anno e mezzo, coinvolgendo numerose imprese del distretto orafo di Vicenza. “Le aziende hanno avuto un’ottima opportunità per poter valutare correttamente il mercato locale, anche con i viaggi fatti a Shenzen – ha spiegato Franco Pozzebon, presidente di Confartigianato Orafi – La collaborazione con i designer cinesi è stata fondamentale per capire quali sono le modalità dell’approccio delle nostre imprese verso il mercato cinese. Da parte loro, infine, abbiamo riscontrato un grande interesse verso i nostri prodotti. Siamo fiduciosi sul fatto che questo lavoro porti i frutti sperati”.
I dieci pezzi della collezione, disegnati dai miglior designer cinesi e realizzati da 5 piccole imprese vicentine, verranno presentati al mercato italiano durante VicenzaOro e in Cina durante la settimana della moda di Shenzen, uno degli eventi più importanti legati alla moda e al design.
Qualità italiana e gusto cinese per conquistare nuovi mercati, per aprire nuove vie di commercializzazione dei prodotti italiani nel mondo. Come molti altri settori dell’artigianato, infatti, anche l’oreficeria ha trovato nell’export una via di salvezza in questi anni di crisi.
“La collaborazione tra designer stranieri e imprese italiane è fondamentale per poter essere pronti in poco tempo a sviluppare prodotti per quei mercati”, ha poi concluso Pozzebon.
La sfida è lanciata, gli orafi di Confartigianato hanno provato nuove forme di collaborazione e di interazione con i paesi esteri, l’obiettivo è conquistare nuovi mercati, spesso lontani, anche culturalmente, dal nostro paese.

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