2 Febbraio 2015, h. 17:35

Confartigianato chiede chiarezza sui risparmi del decreto ‘tagliabollette’

Stavolta è l’Authority per l’energia a dover fare luce sui reali risparmi nelle bollette elettriche che le piccole imprese potranno ottenere da gennaio di quest’anno. I vantaggi per le aziende che operano in bassa e media tensione derivano dai decreti tagliabollette, varati nel 2014 e conquistati grazie alla storica battaglia di Confartigianato per abbassare i costi energetici a carico soprattutto dei piccoli imprenditori.
Per poter dare i loro effetti, i decreti sono stati ‘tradotti’ in pratica con delibere dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Che, però, ha operato delle scelte che non sembrano realizzare in pieno il risparmio di spesa potenzialmente ottenibile. La sensazione è che si potesse fare ben di più.
Immediato, quindi, l’intervento del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti il quale ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente dell’Authority Guido Bortoni, sollecitandolo a sciogliere i dubbi e le perplessità degli imprenditori.
A preoccupare Confartigianato sono le modalità con le quali vengono ripartiti i 600 milioni destinati a ridurre il peso sulla bolletta elettrica dei cosiddetti ‘oneri generali di sistema’. Si tratta di voci di spesa che incidono per il 35% sul costo energetico delle piccole imprese e gravano in modo sproporzionato, il 180 per cento in più, rispetto a quanto pagano le aziende più grandi.
Le norme ‘tagliabollette’, finalmente, sono finalizzate a riequilibrare il carico di questi oneri, abbassandolo per i piccoli consumatori.
Ma non è abbastanza chiaro se le delibere dell’Authority centreranno questo obiettivo, vale a dire se abbiano utilizzato tutte le risorse dedicate alle imprese e se i criteri usati tendano effettivamente a ridurre il gap tra piccole e medie imprese.
Il Presidente Merletti insiste nel chiedere al Presidente Bortoni la necessaria trasparenza, un intervento chiarificatore indispensabile per rassicurare gli artigiani e i piccoli imprenditori. I quali aspettano da troppo tempo di vedersi ridurre il costo dell’energia elettrica. Basti dire che le piccole imprese italiane pagano l’elettricità il 30% in più rispetto alla media delle aziende dell’Eurozona, pari a 3,8 miliardi di maggiori costi.
Ora quindi la parola passa all’Authority che, chiede Confartigianato, dovrà garantire quella ‘rivoluzione’ tanto attesa dagli artigiani e dai piccoli imprenditori.

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