2 Febbraio 2015, h. 17:35

Dal Jobs Act nuove sfide per il mercato del lavoro delle piccole imprese

Jobs Act_Foto_29_1_2015I prossimi mesi saranno decisivi per completare il Jobs Act voluto dal Governo e che dovrà dare nuove regole ad un mercato del lavoro in profonda trasformazione. I primi effetti della riforma e gli scenari futuri sono stati analizzati da Confartigianato ad un seminario svoltosi il 29 gennaio a Roma in collegamento con le Associazioni di tutta Italia.
Gli esperti chiamati da Confartigianato sono stati d’accordo nell’indicare l’impatto positivo sull’artigianato e le piccole imprese dei primi decreti attuativi della riforma. Così come degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni previsti dalla Legge di stabilità.
In particolare, la nuova disciplina dei licenziamenti illegittimi contenuta nel Jobs Act esclude le aziende con meno di 15 addetti dall’obbligo di reintegro del lavoratore e riduce gli importi delle indennità risarcitorie.
Ma la riforma del lavoro ha in serbo altre novità, ad esempio sul fronte degli ammortizzatori sociali, che per Confartigianato rappresentano una sfida impegnativa per misurare la propria capacità di rappresentanza e di contrattazione.
Ne è convinto il Vice Presidente Vicario di Confartigianato Claudio Miotto: “Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali da sempre ci preoccupa il rischio di venire inseriti nel ‘calderone’ della cassa integrazione ordinaria, che per noi sarebbe nefasta sia per i costi che ne deriverebbero, sia per la capacità di utilizzarla. Per questo ci siamo attivati, creando un fondo di solidarietà bilaterale, perché vogliamo tenere vicino a noi i nostri collaboratori”.
Sull’efficacia del Jobs Act per favorire l’occupazione si è soffermato il Professor Michele Tiraboschi, Docente di Diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia. Tiraboschi ha insistito sull’importanza del ruolo di Confartigianato in materia di contrattazione e sulla funzione delle imprese artigiane per formare i giovani e favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. “Il Jobs Act – ha sottolineato – offre lo spunto per ripensare alla contrattazione del settore, all’importanza delle logiche bilaterali, per rivalutare strumenti preziosi come l’apprendistato di cui la riforma del lavoro non parla, ma che rimane tuttora conveniente per il settore. Oggi l’apprendistato a scuola, con le università, non è visto ancora con favore per il disvalore che si attribuisce all’idea d’impresa. L’impresa invece è un valore perchè crea ricchezza, forma persone, fa sviluppare competenze e professionalità. Bisogna cambiare cultura e atteggiamento, liberando l’azienda da controlli burocratici frutto di una visione negativa dell’impresa e dei valori che essa rappresenta”. “Le leggi – ha detto ancora il Professor Tiraboschi – sono importanti per incentivare le assunzioni ma poi quello che conta è la presenza sui territori, il contatto con le scuole, le università. Serve una rivoluzione del sistema associativo che entri nelle scuole per cercare alleanze, collaborazioni, spunti utili ad offrire opportunità alle imprese di essere produttive ed efficienti perché hanno persone di valore e di qualità”.

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