2 Febbraio 2015, h. 17:51

Risarcimenti al rallentatore per le imprese colpite dal terremoto in Emilia

Terremoto a Mirandola

Il prossimo giugno saranno trascorsi esattamente tre anni dal terremoto che ha messo in ginocchio il cuore produttivo dell’Emilia, ma dei sei miliardi previsti per aiutare le imprese a risollevarsi, ne sono arrivati appena 204.

L’85% delle imprese che sono ripartite lo ha fatto autofinanziandosi. L’unico aiuto concreto ricevuto è la sospensione del pagamento delle imposte per 5 mesi da giugno a ottobre 2013.

Dal prossimo giugno, però, quelle stesse imprese che ancora non hanno ricevuto gli indennizzi, bloccati nel pantano della burocrazia, e che hanno impegnato tutte le risorse di cui disponevano per riaprire i capannoni e riavviare le attività, insieme alle tasse correnti, dovranno pagare la prima rata dei tributi congelati. Un assegno enorme stimato dall’Abi in circa 770 milioni che rischia di andare in protesto, perché qui, come nel resto del Paese l’economia stenta a ripartire.

L’allarme è stato lanciato da Rete Impresa Italia di Modena.

“Le imprese – spiega Carlo Alberto Rossi, segretario di Confartigianato Lapam Modena – hanno finanziato di loro tasca la ricostruzione, in modo autonomo, e stanno attendendo i risarcimenti da parte dello Stato o delle Regioni. Proprio per questo le imprese non dispongono della liquidità necessaria per il pagamento delle rate di imposte e contributi sospesi per due anni. Con la conseguenza che 4 aziende su 5, circa 400 imprese, potrebbero essere costrette a chiudere i battenti se non verrà posticipato il termine per la restituzione dei finanziamenti ricevuti”.

Confartigianato Modena e le altre organizzazioni di Rete Imprese Italia, hanno elaborato un documento consegnato ai parlamentari modenesi, alla Regione e alla Prefettura, proprio nel giorno della maxi operazione anti mafia che ha fatto scoppiare l’ennesimo caso di infiltrazioni malavitose negli appalti. Al primo posto nel documento la richiesta di proroga.

“Non si chiede di non pagare – sottolinea il segretario di Confartigianato Lapam Modena – si sta chiedendo di concedere una dilazione di cinque anni e non di due, e di posticipare il primo pagamento non a giugno 2015 ma a giugno 2016. Si chiede solo questo perché si tratta di una questione contingente”.

Dal parlamento arriva un primo segnale positivo: la proposta è stata inserita in un emendamento al Milleproroghe con primo firmatario l’onorevole Manuela Ghizzoni del Pd.

“Questo è un piccolissimo risultato frutto dell’azione di sensibilizzazione delle associazioni, in questo caso Rete Imprese Italia,  ma al momento non si tratta che di un auspicio perché di concreto non c’è niente, però si tratta di un segnale” conclude Carlo Alberto Rossi, segretario di Confartigianato Lapam Modena.

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