10 Febbraio 2015, h. 17:12

L’artigianato lombardo si stabilizza a velocità di crociera; verso una ripresa più vigorosa?

manifattura

“Finalmente si smette di cadere”. Così Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia, riassume la situazione tratteggiata dai dati presentati oggi relativi alla congiuntura lombarda del IV trimestre 2014.

“Finalmente – continua Massetti – i dati  raccontano un assestamento della produzione artigiana nella nostra regione, con numeri non ancora in crescita ma non più negativi. Le imprese di minori dimensioni, tra le quali una grande percentuale sono artigiane, stanno dimostrando di saper fare bene. E anche la produzione dell’artigianato manifatturiero, pur rimanendo nettamente inferiore ai livelli pre-crisi,  da cinque trimestri ha iniziato la sua lenta ripresa, a velocità di crociera,  con valori sempre sopra lo zero, che lasciano ben sperare in una ripresa più vigorosa per il futuro”.

Per le aziende artigiane manifatturiere il quarto trimestre 2014 fa registrare un dato congiunturale positivo (+0,2%) ma molto vicino alla variazione nulla, con una variazione tendenziale (+0,7%) in leggero rallentamento rispetto allo scorso trimestre e sensibilmente inferiore al risultato di inizio anno (+1,7%). Considerando la media annua la variazione della produzione si assesta al +0,9%.

L’indice della produzione mostra una leggera tendenza crescente ma rimane ancora sotto quota 70 (69,5 il dato destagionalizzato, base anno 2005=100).

Da un punto di vista settoriale, il numero di settori dell’artigianato in crescita (6) è quasi identico al numero di settori ancora in contrazione (5). Gli incrementi maggiori si registrano per la siderurgia (+7,1%), le manifatturiere varie (+6,3%), la meccanica e il tessile (+2,0%) e gli alimentari (+0,6%). La gomma-plastica registra una variazione quasi nulla (+0,1%). Riducono i livelli produttivi i minerali non metalliferi (-8,8%), le pelli-calzature (-6,7%), la carta-stampa (-2,2%), l’abbigliamento (-1,9%) e il legno-mobilio (-0,3%).

Considerando la destinazione economica dei beni il miglior risultato è relativo ai beni di consumo finale e ai beni intermedi (+1,0%), mentre i beni di investimento sono ancora negativi (-0,6%).

Guardando alla dimensione, tra le aziende artigiane, le micro-imprese (fino a 5 addetti) sono effettivamente ferme con una variazione nulla e quelle fino a 9 addetti hanno un minimo segno negativo (-0,1%), mentre le aziende artigiane maggiormente strutturate crescono del 2,0%.

Il fatturato a prezzi correnti ha decelerato in corso d’anno fino a segnare una variazione tendenziale nulla e un minimo incremento rispetto al trimestre precedente (+0,1%). Complessivamente il 2014 si chiude con un incremento del fatturato ancora sotto al punto percentuale (+0,8%).

Le imprese artigiane presentano un’accelerazione della dinamica ancora negativa degli ordinativi acquisiti nel trimestre per il mercato interno (-2,3%) che, aggiungendosi agli altri trimestri dell’anno anch’essi negativi, porta ad una variazione media annua pari al -1,7%. Il mercato estero svolta in negativo nell’ultimo quarto dell’anno (-1,7%) ma, grazie ai risultati dei trimestri precedenti chiude l’anno con un variazione media positiva (+1,4%).

L’occupazione presenta un saldo negativo che deriva da un maggior aumento del tasso d’uscita (1,9%) rispetto al tasso d’ingresso (1,5%).

Tra gli imprenditori artigiani le aspettative mostrano un generale miglioramento su tutti i fronti rispetto al trimestre precedente, ed entrano in territorio positivo per la domanda estera. Sempre consistente la quota di artigiani che prevede stabilità dei livelli pari al 59% per produzione, al 57% per la domanda interna, al 71% per la domanda estera e all’85% per l’occupazione.

“Un elemento interessante attiene proprio alla risalita  delle aspettative degli imprenditori, che, pur mantenendosi ancora a livelli di grande cautela, risultano in miglioramento sia per quanto riguarda l’andamento futuro della domanda interna ed esterna, che i livelli dell’occupazione e della produzione. – sottolinea MassettiTutto ciò è in linea con il “sentiment” generale del paese e degli operatori che, in queste settimane, sembrano aver rallentato, se non proprio messo alle spalle, il pessimismo. Vi sono aspettative di ripresa dell’economia italiana e dell’eurozona grazie ad una serie di fattori entrati in scena nel nuovo anno: il quantitative easing, con il suo impatto sui tassi di cambio dell’euro, a cui si aggiungono il forte calo del prezzo del petrolio e l’attesa di un miglioramento del commercio internazionale”.

“Per cavalcare questo momento – conclude Massetti – è assolutamente importante individuare una direzione e provare a mettere in campo le strategie per percorrerla, proseguendo il positivo lavoro di collaborazione tra Regione Lombardia e i soggetti sociali. Mi riferisco al progetto di legge sul “valore artigiano” a cui sta lavorando Regione Lombardia, ma anche alla necessità di proseguire il percorso intrapreso costituendo un nuovo Accordo di Programma tra Regione e Unioncamere per allocare al meglio le risorse disponibili. Così come al bisogno di definire una strategia per guidare le imprese nell’accesso alle risorse dei programmi comunitari. Infine, siamo convinti sia importante valorizzare al meglio l’opportunità di Expo per il nostro territorio e per il sistema produttivo, in una prospettiva di lungo periodo, magari pensando a una “Manufacturing Valley” che sappia sostenere e costruire l’artigianato del futuro, con spazi per laboratori di ricerca applicata, per scuole artigiane di nuova generazione e insieme per la presenza di micro e piccole imprese artigiane che operano nella manifattura avanzata nei diversi settori; spazi che favoriscano condivisione, collaborazione, contaminazione, voglia di innovazione”.

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