12 Febbraio 2015, h. 13:06

STUDI – Nel 2015 ripartono gli investimenti. Al rallentatore quelli pubblici: il gap con l’Europa è di 8 mld

Le previsioni della Commissione Europea dello scorso 5 febbraio confermano per il primo trimestre 2015 l’avvio della ripresa per l’economia italiana. Le migliori condizioni della domanda sono caratterizzate, quest’anno, dal ritorno alla crescita degli investimenti, con un incremento previsto dell’1,0%; nell’Eurozona già nel 2014 gli investimenti sono tornati a crescere e nel 2015 il trend si consolida con un ulteriore aumento (2,0%), un ritmo doppio a quello registrato in Italia.

L’economia americana dopo aver registrato, a seguito della recessione 2008-2009, un calo degli investimenti più marcato dell’Eurozona, dal 2011 al 2016 registra una forte crescita degli investimenti, ad un tasso medio annuo del 4,4%, a fronte di un +0,5% medio registrato dall’Eurozona e di un -2,1% in Italia.

I settori – Il ritorno alla crescita degli investimenti in Italia è trainato dai macchinari (+2,6% nel 2015 e 5,2% nel 2016), mentre perdura la flessione degli investimenti nelle costruzioni che in Italia nel 2015 flettono ancora dello 0,6% mentre tornano a crescere in Eurozona (+0,7%). Il ritorno alla crescita degli investimenti nelle costruzioni si sposta al 2016 (+3,0%, superiore al +2,7% dell’Uem).

Spesa pubblica per investimenti in ritardo rispetto l’Europa – I vincoli di bilancio – in Italia il deficit nel 2015 si fissa al 2,6% del Pil mentre il debito pubblico raggiunge il massimo storico del 133,0% del Pil, iniziando la discesa solo nel 2016 – mantengono un basso profilo della domanda pubblica per investimenti che in Italia mostra un marcato trend discendente: dal 2,8% del Pil nel 2011 gli investimenti pubblici scendono al 2,2% nel 2015 e proseguiranno la discesa (2,1%) nel 2016. Nel 2015 la domanda di investimenti è di mezzo punto di Pil inferiore alla media dell’Eurozona (era 0,3 punti nel 2011): se la spesa pubblica per investimenti italiana si allineasse alla media europea avremmo maggiori investimenti per 8.042 milioni di euro.

L’artigianato interessato dalla domanda per investimenti – La domanda per investimenti interessa 617.039 imprese artigiane con 1.105.118 addetti, pari al 38,8% dell’occupazione dell’intero artigianato: nel dettaglio, a fine 2014, nel settore dei Beni strumentali – statisticamente si tratta di produttori di beni utilizzati per la produzione di altri beni e destinati ad essere utilizzati per un periodo superiore ad un anno – operano 80.255 imprese artigiane con 269.155 addetti e nelle Costruzioni 536.814 imprese con 835.963 addetti.

 

Dinamica investimenti TOTALI: confronto Italia, Eurozona e Usa

(var. % rispetto anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati CE)

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Dinamica investimenti in MACCHINARI: confronto Italia, Eurozona e Usa

(var. % rispetto anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati CE)

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 Dinamica investimenti in COSTRUZIONI: confronto Italia, Eurozona e Usa

(var. % rispetto anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati CE)

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