11 Maggio 2015, h. 11:20

I Caaf Confartigianato affrontano la sfida del 730 precompilato

La macchina organizzativa dei Caaf Confartigianato gira a pieno ritmo per affrontare la nuova sfida delle dichiarazioni dei redditi precompilate. Una novità voluta dal Governo Renzi per semplificare la vita dei contribuenti, che sta mettendo a dura prova l’attività dei Centri di assistenza fiscale chiamati ad assumere nuove onerose responsabilità nei confronti dell’Amministrazione finanziaria e dei cittadini.

Roberto Chiumiento, Direttore di Caaf Confartigianato, spiega come si stanno preparando le strutture di Confartigianato. “Abbiamo messo in moto e realizzato un progetto che prevede un corso per tutti gli operatori dei nostri sportelli. Finora gli iscritti sono 1050. Si tratta di 22 moduli con 30 ore formative, test d’ingresso e rilascio di attestazione finale. L’obiettivo è quello di prepararci al meglio e di rispettare l’obbligo di formazione imposto dal decreto legislativo 175/2014 che prevede, per i Caf, requisiti di idoneità tecnico-organizzativa tra cui appunto l’attività di formazione, che deve essere monitorata con un report finale da comunicare all’Agenzia delle Entrate”.

In parallelo a questo impegno formativo, i Caaf Confartigianato stanno già lavorando al servizio dei contribuenti. “La situazione – sottolinea il Direttore Chiumiento – è abbastanza rassicurante. Malgrado le difficoltà organizzative, ad oggi abbiamo raccolto circa 100.000 deleghe a fronte dei 345.000 modelli dichiarativi gestiti lo scorso anno. Considerando che la campagna fiscale è iniziata da poco e che abbiamo tempo fino al 7 luglio per la trasmissione telematica, il dato è confortante. Ma non ci nascondiamo che ci sono difficoltà legate alla raccolta delle deleghe, alla loro registrazione e alla gestione dei dati che ci pervengono dall’Agenzia e che non sono sempre attendibili a giudicare dai riscontri che abbiamo ad oggi”.

Ma in prospettiva, Confartigianato punta ad una modifica dei nuovi obblighi e delle sanzioni imposti ai Caf. Secondo Roberto Chiumento “Il legislatore deve modificare questo impianto normativo sanzionatorio che non è accettabile. Quantomeno andrebbero mantenute sanzioni ai Caaf e ritrasferita l’imposta ai contribuenti”.

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