1 Giugno 2015, h. 11:31

Europa divisa sulla difesa del ‘made in’: ancora nulla di fatto

Ancora una fumata nera in Europa. Questa volta per l’ennesimo rinvio della decisione sul ‘made in’, l’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti. Il 28 maggio, il Consiglio competitività riunito a Bruxelles si è spaccato a metà,

tra paesi del Nord Europa, guidati dalla Germania, ostili al ‘made in’ e i Paesi mediterranei che chiedono precise garanzie a difesa della tracciabilità delle merci. Una situazione di stallo, quindi, sulla quale, però occorre continuare a negoziare, come ha sostenuto il Vice Ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda.

Sulla vicenda è intervenuto il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, che ha sollecitato il nostro Governo a non cedere, a non fare alcun passo indietro in nome della difesa del patrimonio manifatturiero italiano rappresentato da quasi 600.000 imprese. “Sono in gioco il futuro delle nostre aziende e dei lavoratori, le prospettive di sviluppo dell’Italia, i diritti dei consumatori a conoscere l’identità dei prodotti che acquistano” ha tuonato il Presidente Merletti.

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