15 Settembre 2015, h. 16:01

Instabilità Cina, Russia e Brasile rallentano importazioni (-2,1%) dei BRICS

Mentre l’economia italiana mostra primi segnali di ripresa e si accende il dibattito sulla dimensione dello ‘zerovirgola’ della crescita del Pil contenuta nella Nota di aggiornamento del DEF che sarà pubblicata nei prossimi giorni, all’orizzonte si addensano le nubi del rallentamento del commercio internazionale e in particolare dei Paesi emergenti: i dati dell’Ocse pubblicati giovedì scorso evidenziano nel secondo trimestre del 2015 nei Paesi del G7 e dei BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, a cui l’Ocse ha aggiunto anche l’Indonesia (BRIICS) – l’export e import segnano un calo rispettivamente dello 0,9% e dell’1,2% rispetto al trimestre precedente. Esaminando nel dettaglio le importazioni si osserva che il calo è più marcato per i BRIICS (-2,1%) con la flessione più ampia per il Brasile (-14,4%), seguito dalla Russia (-9,7%), Sud Africa (-8,5%) e Indonesia (-6,6%); maggiore tenuta per la Cina (-0,1%) mentre è in controtendenza India (+3,4%).

L’ultimo report della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) sottolinea la crescente vulnerabilità delle economie emergenti e i rischi derivanti dall’accumulo di squilibri finanziari.

Negli ultimi dodici mesi (luglio 2014-giugno 2015) il made in Italy verso i BRICS vale 28.359 milioni di euro ed è diminuito del -5,6% rispetto un anno prima.

Un terzo dell’export verso i BRICS sono rappresentati da Macchinari e apparecchiature (33,5%), seguiti dai Prodotti chimici (7,0%), Autoveicoli (6,1%), Articoli abbigliamento (5,7%), Apparecchiature elettriche (5,4%), Articoli in Pelle 5,1%).

Il territorio maggiormente esposto verso i BRICS è l’Emilia-Romagna con export manifatturiero verso l’area pari al 3,4% del valore aggiunto, seguita dal Piemonte (3,1%), Veneto (3,0%), Friuli-Venezia Giulia (2,8%), Marche e Lombardia (2,6%) e Toscana (2,0%).

Le province maggiormente esposte sui mercati dei BRICS sono Belluno con export manifatturiero verso l’area pari al 6,4% del valore aggiunto provinciale, seguito da Vicenza con il 5,5%, Fermo con il 5,4%, Reggio nell’Emilia con il 4,7%, Modena con il 3,9%, Vercelli e Bologna con il 3,8%, Torino         con il 3,7%, Parma con il 3,6% e Massa-Carrara, Piacenza e Pordenone con il 3,5%.

Le tavole con i dati completi per territorio di export, dinamica ed esposizione verso i BRICS

 

Commercio estero G7 e BRIICS

(Var. % congiunturali, rispetto al trimestre precedente – a prezzi correnti, dati destagionalizzati – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse)

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Commercio estero BRICS al II trimestre 2015 per Paese

(Var. % congiunturali, rispetto al trimestre precedente – a prezzi correnti, dati destagionalizzati – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse)

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Esposizione sui BRICS per regione

(% export manifatturiero III tri. 2014-II trim-. 2015 su val agg. 2014 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Le prime trenta province per esposizione sui BRICS

(% export manifatturiero III tri. 2014-II trim-. 2015 su val agg. 2014 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
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