2 Novembre 2015, h. 14:44

STUDI – Debiti della PA in calo ma in Italia rimangono al 3,0% del Pil, il livello più alto d’Europa, il doppio di Francia e Spagna

I debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche dal massimo di 93,7 miliardi nel 2012, nel biennio successivo – grazie alle politiche ‘sblocca debiti’ – hanno registrato una riduzione di 22,1 miliardi nello stock dei debiti, arrivando a 71,6 miliardi nel 2014. L’evoluzione del debito commerciale della Pa è evidenziata in un paper pubblicato il 27 ottobre dalla Banca d’Italia “I debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche italiane: un problema ancora irrisolto” che cita anche le analisi svolte di Confartigianato sui ritardi nei pagamenti della Amministrazioni pubbliche. L’analisi evidenzia che i tempi di pagamento della PA sono in discesa – influenzati dall’entrata in vigore nel 2013 della nuova direttiva europea – ma rimangono ancora elevati, circa 125 giorni nel 2014. Il paper pubblicato da Banca d’Italia conclude che “il fenomeno dei debiti commerciali delle AP non è ancora stato ricondotto entro limiti fisiologici”.

La nostra analisi dei dati Eurostat pubblicati lo scorso 13 ottobre evidenzia che, anche dopo gli interventi varati a partire dalla primavera del 2013, nel 2014 l’Italia rimane il Paese europeo con il più alto debito commerciale verso le imprese per beni e servizi – per la sola parte di spesa corrente – e pari al 3,0% del Pil; nel confronto tra i maggiori Paesi, si tratta di un livello doppio rispetto all’1,5% della Spagna (10° posto) e all’1,4% della Francia (13° posto) e triplo rispetto allo 0,9% del Regno Unito (20° posto).

Considerando la dinamica del debito tra il 2011 e 2014 nei tre Paesi dell’Eurozona che partivano con la più alta esposizione della PA nei confronti delle imprese si osserva che l’Italia ha ridotto lo stock di 1,2 punti di Pil, riduzione meno intensa di quella di Portogallo (-1,5 punti) e Spagna (-1,8 punti); nel quadriennio esaminato l’intensità della riduzione dello stock di debito in Italia è stata del 29,6%, quasi dimezzata rispetto al 55,5% della Spagna.

L’analisi del monitoraggio del Mef – disponibile ad oggi solo quello vecchio di quasi tre mesi (11 agosto 2015) – evidenzia che al 20 luglio 2015 risultano pagati ai creditori 38,6 miliardi, a fronte di un finanziamento complessivo ai debitori di 44,6 miliardi. Il monitoraggio delle istanze di certificazione del credito di certificazioni è fermo alla data del 29 dicembre 2014, 308 giorni fa.

Le recenti analisi di Confartigianato sul tema dei pagamenti della PA si imperniano sul rapporto “L’applicazione da parte della P.A. della Direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento nei confronti delle piccole imprese. Comunicazione del Presidente di Confartigianato Imprese Giorgio Merletti, rapporteur al Vice-Presidente della Commissione Europea On. Antonio Tajani sull’attuazione della Direttiva 2011/7/UE” presentato il 31 gennaio 2014 a cui sono seguiti altri tre report dell’Ufficio Studi e Direzione Politiche economiche: i) Elaborazione Flash “Pagamenti debiti della PA e le istanze di certificazione del credito delle imprese ” settembre 2014, citato nel paper di Banca d’Italia; ii) Elaborazione Flash “Istanze pagamento debiti P.A. a 7,6 miliardi €. Utilizzabili 26 miliardi per la compensazione”, novembre 2014 e iii) Rapporto annuale 2015 “Nutrire la piccola impresa, energia per la crescita”, maggio 2015.

 

Debiti commerciali delle Amministrazioni Pubbliche per beni e servizi

(Anno 2014-% del PIL –  spesa parte corrente, comprese le anticipazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
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Dinamica del debito commerciale della PA in Italia, Spagna e Portogallo

(2011-2014 – % del Pil – var. cumulate; var. % stock debito parte corrente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

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