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11 Marzo 2016, h. 14:13

STUDI – Crisi Libia: nell’ultimo anno -32,2% made in Italy non energetico. In 5 anni perse esportazioni per 1,5 miliardi €

L’acuirsi della crisi libica – con il difficile percorso di formazione del Governo di Accordo Nazionale sostenuto dalla maggioranza dei membri dei due parlamenti contrapposti di Tripoli e Tobruk e la crescente minaccia terroristica – è stato uno dei temi esaminati durante il Vertice Italia­Francia dell’8 marzo a seguito del quale sembra crescere la probabilità di un intervento militare di supporto su richiesta delle autorità libiche che avrà risvolti economici rilevanti dato che la Libia ha una tradizione consolidata di rapporti commerciali con l’Italia. Nel 2014 la quota italiana delle esportazioni verso la Libia è del 15,4% e la più alta nel Mondo, davanti a Cina (12,6%), Turchia (12,0%) ed Egitto (5,8%).

La Libia con una popolazione di 6.337.000 abitanti nel 2016 realizza un PIL di 32,4 miliardi di dollari; la guerra del 2011 e la successiva fase di instabilità e di guerra civile ha contribuito al dimezzamento del PIL, caduto in volume del 51,2% rispetto al 2010. L’economia della Libia nel 2010 era al 36° posto tra i 152 Paesi emergenti mentre nel 2016 scivola in 62° posizione.

Negli ultimi dodici mesi – tra dicembre 2014 e novembre 2015 – l’interscambio commerciale tra Italia e Libia ammonta a 5.176 milioni di euro, di cui l’85,2% è dato da prodotti energetici. L’Italia importa dalla Libia merci per 3.676 milioni di euro di cui il 98,5% è dato da commodities energetiche: nel dettaglio il gas naturale rappresenta il 50,5% dell’import, il petrolio il 44,3% ed i prodotti petroliferi raffinati il rimanente 3,6%. Le esportazioni italiane ammontano a 1.500 milioni di euro, di cui circa la metà (47,3%) è data da prodotti non energetici. Gli operatori all’export in Libia sono 5.327, con un valore medio dell’export di 404 mila euro.

Focalizzando l’analisi sui prodotti manifatturieri non energetici si osserva che negli ultimi dodici mesi l’export verso la Libia cade 32,2%; nel dettaglio i prodotti maggiormente esportati sono Macchinari e apparecchiature per 148 milioni di euro (9,9% export, in calo del 34,4% nell’ultimo anno), Prodotti alimentari per 124 milioni (8,3% del totale, in aumento del 13,9%), Apparecchiature elettriche per 105 milioni (7,0% del totale, in calo del 35,0%), Prodotti agricoli per 43 milioni (2,9% del totale, in calo del 23,6%), Prodotti in metallo  per 41 milioni (2,8%, in calo del 17,6%), Prodotti chimici per 41 milioni (2,7%, in calo del 20,5%) e Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi per 31 milioni (2,1%, in calo del 42,4%).

L’analisi in serie storica dell’export non energetico evidenzia che l’instabilità della Libia ed il conseguente tracollo della sua economia ha determinato una flessione di 991 milioni di euro di esportazioni dal massimo del 2010, ma le perdite potenziali sono più ampie: se il mercato libico, infatti, fosse cresciuto in linea con la media dei Paesi emergenti (30,6% tra 2010 e 2015) il made in Italy non energetico ammonterebbe a 2.219 milioni di euro, 1.510 milioni in più del livello attuale (+213,0%).

La prima regione per export no energy verso la Libia è la Lombardia che da sola vale un quarto del totale (25,1%); segue la Campania con il 15,4%, il Veneto con il 12,0%, l’Emilia-Romagna con il 10,3% e la Toscana con il 7,9%.

Le prime province esportatrici sono Milano con l’11,2%, seguita da Salerno con il 10,3%, Vicenza e Roma entrambe con il 4,1%, Napoli con il 3,8%, Bergamo con il 3,5%, Verona con il 3,3%, La Spezia con il 2,8%, Ravenna con il 2,7% e Brescia e Torino entrambe con il 2,5%.

 

 

Made in Italy in Libia per regione

(Anno 2015-Milioni di euro esclusi prodotti energetici (C19) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Made in Italy in Libia: le prime 20 province

(Anno 2015-Milioni di euro esclusi prodotti energetici (C19) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Interscambio Energia e prodotti manifatturieri non energetici tra Italia e Libia

(Dicembre 2014-novembre 2015 e var. % rispetto 12 mesi precedenti- milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Export prodotti manifatturieri non energetici verso la Libia

(Dicembre 2014-novembre 2015 e var. % rispetto 12 mesi precedenti- milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

us_11032016_4

 

Libia: quote di mercato delle esportazioni dal mondo per paese

(Anno 2014-% sul totale. Principali paesi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Ice)

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Trend effettivo e potenziale export prodotti manifatturieri non energetici verso la Libia: 2003-2015

(Anno 2003-2014 e dicembre 2014-novembre 2015, milioni di euro – trend in linea con export verso Paesi extra UE – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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  1. STUDI – Con Covid-19 export marzo-aprile -27%. Trend sul territorio del made in Italy in settori di MPI nel I trimestre 2020
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