6 Marzo 2017, h. 14:27

STUDI – Nei comuni inefficienti la spesa supera di 1,6 miliardi € il fabbisogno standard, pari al 18,7% in più

Il 2017 sarà un anno difficile sul piano dell’impostazione delle politiche fiscali che da espansive e anticicliche ritorneranno ad essere – come indicato dall’Upb – restrittive e procicliche. Oltre alla prossima manovra di primavera per 0,2 punti di PIL, secondo l’ultimo Documento programmatico di bilancio per il 2018 è prevista una correzione del deficit per 1,1 punti di PIL, che comprende clausole di salvaguardia che determinerebbero un aumento di 19.571 milioni di euro di Iva e accise e che sono disattivabili recuperando risorse mediante riduzioni di spesa pubblica. Nell’ambito degli Enti locali i processi di revisione della spesa sono affidati al sistema dei costi e dei fabbisogni standard.  L’analisi che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi – rilanciata sulle pagine del ‘Corriere della Sera’ in un ampio servizio firmato da Sergio Rizzo – propone il confronto tra fabbisogni standard e spesa storica utilizzando gli ultimi dati OpenCivitas di Mef e Sose, relativi al 2013 per 6.313 comuni delle regioni a statuto ordinario, pari al 78,0% dei comuni e all’82,1% della popolazione nazionale.

Per numerosità i comuni sono prevalentemente sotto livello e rappresentano oltre un terzo (35,8%, pari a 2.262 unità) del totale, un ulteriore quarto è costituito da comuni efficienti (26,6%, pari a 1.680 unità), segue un quinto di comuni inefficienti (20,3%, pari a 1.284 unità) ed infine si posizionano i comuni sopra livello (17,2%, pari a 1.087 unità).

Per volume di spesa si posizionano invece al primo posto i comuni inefficienti (30,7% della spesa totale, pari a 10.132 milioni di euro), seguiti da quelli sotto livello (28,6%, pari a 9.444 milioni), da quelli efficienti (22,7%, pari a 7.495 milioni) e da quelli sopra livello (18,0%, pari a 5.925 milioni).

Nel confronto tra spesa storica e fabbisogni standard i Comuni sotto livello registrano una spesa inferiore del 13,9% (divario valutato in 1.523 milioni di euro in meno) ed i Comuni efficienti offrono più servizi mostrando una spesa inferiore del 12,1% rispetto al fabbisogno (pari a 1.033 milioni di euro in meno). All’opposto i Comuni inefficienti offrono meno servizi registrando però una spesa storica superiore del 18,7% rispetto al fabbisogno standard (1.598 milioni di euro in più) e per i Comuni sopra livello il gap è del 18,4% (922 milioni di euro in più).

L’analisi dettagliata del grado di efficienza della spesa dei comuni per regione, provincia e 87 capoluoghi di provincia nella Elaborazione Flash Alcune evidenze su finanza locale e partecipate locali. Focus su spesa e fabbisogni standard dei comuni”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Le quattro tipologie di comuni della tassonomia della Sose relativa a spesa, fabbisogni standard e servizi

Anno 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Sose


 

Quattro tipologie di comuni per spesa, fabbisogni standard e servizi

Anno 2013. Numero comuni, popolazione e spesa storica in milioni di euro. I comuni in esame sono in RSO – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef-Sose e Istat


 

Composizione della spesa dei Comuni per tipologia di comune in relazione a fabbisogni e servizi offerti per ripartizione

Anno 2013,  6.313 comuni RSO – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef-Sose e Istat

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