11 Ottobre 2017, h. 18:35

EXPORT – L’Europa trova l’accordo per i dazi antidumping, anche con la Cina

L’Europa trova la quadra sulle nuove norme antidumping e si prepara a varare il nuovo sistema di calcolo dei dazi da applicare ai prodotti importati nel Vecchio Continente. “Una buona notizia” per il Presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. “Il miglior risultato possibile”, ha invece detto il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha sottolineato “il buon lavoro fatto dall’Italia a Bruxelles, per un nuovo quadro normativo e di calcolo dei dazi che proteggerà le imprese europee” dalle distorsioni economiche internazionali e, di conseguenza, dalla concorrenza sleale portata dalle imprese straniere. Il tutto, senza aggiungere oneri e costi extra per le imprese europee.
In pratica, la nuova metodologia di calcolo non prevede più la distinzione tra “economie di mercato” e non, con queste ultime che finiscono in un’apposita lista nera, ma prevede che sia la Commissione europea a stilare un elenco dei settori e delle nazioni potenzialmente a rischio dumping, di quelle, cioè, che potrebbero portare a distorsioni economiche, con una conseguente concorrenza sleale alle imprese comunitarie. Da oggi, infatti, verranno utilizzati i parametri del costo e dei prezzi di produzione nel paese di origine per individuare un potenziale dumping, oltre agli eventuali sussidi nazionali per investimenti, ricerca ed export che potrebbero generare distorsioni economiche per i prodotti extracomunitari. Infine, tra i nuovi parametri da considerare, l’Europarlamento è riuscito a far rientrare anche i criteri ambientali e i diritti del lavoro applicati nei paesi di origine.
Un cambiamento di paradigma nell’individuazione del dumping economico che di fatto verrà applicato anche alla Cina, capace troppe volte di eludere il vecchio sistema, e che negli ultimi 12 mesi ha fatto registrare un aumento vertiginoso delle esportazioni delle piccole e medie imprese italiane, con un +20,8%.

rss