26 Ottobre 2017, h. 22:18

RIPARATORI OROLOGI – La Corte di Giustizia Ue respinge il ricorso di Ceahr

Il 23 ottobre la Corte di Giustizia Europea ha respinto il ricorso di Ceahr (Confederazione Europea delle Associazione dei Riparatori di Orologi) di cui Confartigianato Imprese è tra i soci fondatori. E’ la tappa più recente di un percorso che inizia nel 2003 con la richiesta di Confartigianato di apertura di indagine all’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato e che prosegue nel 2004 tramite la neo costituita Confederazione europea con la presentazione di un ricorso alla Commissione Europea attraverso il quale si denunciava la posizione dominante nel mercato dei produttori di orologi derivante dal loro rifiuto di continuare a fornire pezzi di ricambio ai riparatori indipendenti di orologi.

La Corte di Giustizia, nel motivare la sentenza, ha osservato che la Commissione Europea non ha commesso errori, ritenendo che un sistema selettivo di riparazione e manutenzione sia conforme alla normativa comunitaria sulla concorrenza, quando è oggettivamente giustificato, non discriminatorio e proporzionato. In più, la Corte da aggiunto che un sistema selettivo di riparazione specializzato e capace di fornire delle prestazioni specifiche per prodotti di alta qualità e tecnicità, è un’esigenza legittima che giustifica una riduzione della concorrenza dei prezzi a favore di una concorrenza avente ad oggetto elementi diversi dai prezzi.

Infine la Corte ha rilevato che un servizio siffatto genererebbe benefici nella lotta alla contraffazione.
Peccato che in tutto questo non si sia tenuto conto di migliaia di micro e piccole imprese artigiane, specializzate nel settore delle riparazioni che, già fortemente segnate da un pesante calo degli acquisti di beni di lusso, si vedono ulteriormente sottrarre spazi di mercato a fronte di un meccanismo che va soltanto a vantaggio delle case produttrici di orologi. Insomma, una sentenza che lascerà il segno ma che fa presagire altre importanti azioni della categoria. Il 20 novembre è prevista infatti a Bruxelles l’Assemblea Generale di Ceahr che, nella valutazione delle motivazioni della sentenza assieme ai legali, deciderà quali possibili ulteriori mosse intraprendere.

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