14 Novembre 2018, h. 16:14

STUDI – Sale al 45,6% la quota di piccole imprese che innova, con una spesa per addetto che sale del 34,8% nell’ultimo biennio.  Il “triangolo dell’innovazione” di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto

Il mix di concorrenza internazionale e digitalizzazione dei processi produttivi ha visto aumentare la presenza di piccole imprese innovatrici e della relativa spesa orientata all’innovazione, la quale presenta un ritmo di crescita superiore a quella delle imprese medio-grandi. Nei territori maggiormente presenti sui mercati esteri è più elevata la propensione ad innovare del sistema produttivo.

L’analisi dei recenti dati pubblicati dall’Istat evidenzia che nel triennio 2014-2016 il 45,6% delle piccole imprese ha svolto attività finalizzate ad introdurre innovazioni di prodotto o processo e ha introdotto innovazioni organizzative o di marketing, segnando un aumento di 4,3 punti rispetto al 41,3% rilevato due anni prima.

I settori – L’intensità dell’innovazione delle piccole imprese è più elevata nel Manifatturiero esteso – che comprende gli estrattivi e l’energia – con una quota del 53,3% e in aumento di 7 punti rispetto al 2014; seguono le piccole imprese dei Servizi con il 42,5%, in salita di 2,7 punti e quelle delle Costruzioni con il 29,7%, quota che rimane stazionaria (+0,1 punti).

La propensione ad innovare nel territorio – L’analisi dei dati di dettaglio regionale – disponibili solo per il totale delle imprese – evidenzia che le quote di imprese con attività innovative più elevate si registrano in corrispondenza delle regioni maggiormente esportatrici e quindi esposte alla concorrenza internazionale. La propensione all’innovazione del sistema delle imprese è più elevato – e superiore alla media – in Lombardia con il 54,9%, Emilia-Romagna con 54,7%, Veneto con 52,5%, Friuli-Venezia Giulia con 52,0% e Piemonte con 50,6%.

I maggiori aumenti della quota di imprese innovative nel biennio che intercorre rispetto alla precedente rilevazione si registrano in Emilia-Romagna con la quota di imprese innovative che sale di 10,4 punti, seguita da Campania con +8,5 punti, Marche con +8 punti, Lombardia con +7,8 punti, Abruzzo con +7,2 punti, Liguria con +5,6 punti e Puglia con +4,6 punti.

Prevalgono le attività innovative integrate – Nelle piccole imprese prevalgono attività innovative di tipo integrato e la crescita della propensione ad innovare è tutta determinata da questi interventi ad ampio spettro: il 51,0% delle piccole imprese con attività innovative sviluppa nuovi prodotti e/o processi e in parallelo introduce innovazioni organizzative o di marketing, quota che sale di 7,5 punti nel biennio in esame. Un ulteriore 25,6% concentra le risorse sul fronte dell’innovazione di prodotti e/o processo (-0,2 punti) e il restante 23,4% delle piccole imprese si focalizza su attività innovative relative all’organizzazione aziendale e al marketing (-7,3 punti).

La spesa per innovazione – L’innovazione, come molte attività aziendali, beneficia di fisiologiche economie di scala che determinano una propensione all’innovazione che cresce con la dimensione di impresa. Va peraltro segnalato che le piccole imprese con attività innovative presentano una spesa in innovazione per addetto pari a 8.900 euro e superiore del 14,1% rispetto alla media delle imprese, pari a 2.100 euro in più rispetto al valore medio di 7.800 euro. La spesa per innovazione per addetto di una piccola impresa supera del 15,6% quella delle grandi imprese con 250 addetti ed oltre. Nell’ultimo biennio la spesa per l’innovazione media per addetto delle piccole imprese è salita del 34,8%, ben 9 punti sopra al +25,8% della media delle imprese.

Nel 2016 la spesa per l’innovazione delle piccole imprese ammonta a 7,8 miliardi di euro, con una prevalenza – pari al 44,2% della spesa totale, ampiamente superiore al 27,3% della media – per l’acquisizione di macchinari, attrezzature, software e fabbricati finalizzati all’innovazione. Nell’ultimo biennio sale la quota di spesa delle piccole imprese innovatrici per attività di R&S che raggiunge il 37,8%, in aumento di 7,7 punti rispetto al biennio precedente. A tal proposito va ricordato che le micro e piccole imprese realizzano una intensa attività informale di ricerca e sviluppo che nostri precedenti lavori hanno stimato arrivare al 19,1% dei costi aziendali.

 

 

 

Quota di piccole imprese con attività innovative per macrosettore

Triennio 2014-2016 e 2012-2014 – incidenze %. Imprese con 10-49 addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Spesa per innovazione per addetto per classe di addetti

Triennio 2014-2016 e 2012-2014 – euro per addetto delle imprese con attività di innovazione – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

 

Quota di imprese con attività innovative sul totale imprese per regione

Triennio 2014-2016. Incidenze % su imprese con 10 addetti e oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Variazione quota di imprese con attività innovative sul totale imprese per regione

Triennio 2014-2016 rispetto a 2012-2014 – variazione in p.p delle incidenze % su imprese con 10 addetti e oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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